Bergamo, 15 ottobre 2010 - Gli impianti di riscaldamento per le abitazioni riprenderanno a funzionare a pieno regime soltanto da oggi ma, complici il bel tempo e la persistente assenza di venti, le famigerate polveri sottili sono già tornate ad incombere su Bergamo e l’hinterland. E così, mentre Regione, Provincia e Comune di Bergamo stanno definendo gli ultimi dettagli delle iniziative da mettere in campo per cercare di contrastare l’annuale appuntamento con lo smog, già mercoledì le centraline di rilevazione dell’Arpa hanno lanciato il primo grido d’allarme: in via Garibaldi, infatti, si è toccato il picco di 61 microgrammi per metro cubo di Pm10 (rispetto al limite di 50 fissato dalla legge), ma situazioni analoghe si sono verificate anche in via Meucci, con 55 microgrammi, e a Calusco, con 54, mentre Filago, Lallio e Treviglio si sono attestate sì al di sotto della soglia di guardia ma pur sempre con 44 microgrammi.
Che il problema della qualità dell’aria sia una delle emergenze del periodo invernale, in una Pianura Padana che l’assessore all’Ambiente di Palazzo Frizzoni, Massimo Bandera, definisce senza mezzi termini «un catino che ospita una delle zone più industrializzate d’Europa e a più alta densità abitativa», è noto da sempre. Al punto che l’Istat ha collocato il capoluogo orobico tra le 30 peggiori città del Vecchio Continente, con 75 giorni di “sforamento” nel 2008, solo parzialmente compensati dal leggero calo registrato lo scorso anno, quando i giorni di superamento del limite sono stati 63. «Abbiamo ragione di credere – sottolinea Bandera – che la prossima stagione si evolverà sostanzialmente in linea con quella precedente.
Noi, peraltro, stiamo cercando di mettere in campo alcune misure strutturali in grado di favorire un’inversione di rotta anche se conosciamo la situazione oggettiva, caratterizzata, tra novembre e marzo, dal fenomeno dell’inversione termica che riduce di molto il ricambio di aria». Palazzo Frizzoni, comunque, ha deciso di non stare con le mani in mano. Accantonate, almeno per ora, le domeniche senz’auto, su cui praticamente nessuno fa più affidamento vista l’esiguità dei benefici offerti, oltretutto molto limitati dal punto di vista temporale, la scelta è caduta su altre opzioni: così l’amministrazione orobica punterà su lavaggi più frequenti di strade e marciapiedi, in modo da eliminare il più possibile i “depositi residui” lasciati dal traffico giornaliero.
Inoltre, come già era accaduto l’anno scorso soprattutto nella fase più difficile con i numeri delle Pm10 alle stelle, insieme alla Provincia verranno intensificati i controlli sulle caldaie: «Si tratta – dice Bandera – di un’operazione indispensabile che riguarda sia la sicurezza degli impianti che la loro efficienza. E non è escluso – anticipa – che, almeno nei mesi più difficili, quando cioè le macchine per il riscaldamento funzionano continuativamente a pieno regime, la durata dell’accensione del riscaldamento possa essere ridotta di un’ora».
Per Palazzo Frizzoni resta comunque il problema delle scelte politiche a monte che dovrebbero coinvolgere l’intera Pianura Padana. In Regione la questione è già stata affrontata e l’assessore all’Ambiente del Pirellone, il bergamasco Marcello Raimondi, assicura: «Entro tre anni ogni condominio dell’area critica con impianto di riscaldamento centralizzato sarà dotato di un contabilizzatore termico e di valvole termostatiche che producono solo il calore di cui si ha effettivamente bisogno, con un abbattimento delle emissioni in atmosfera tra il 30 e il 70%».
© Riproduzione riservata