Bergamo, 11 marzo 2011 - Conferma della condanna di secondo grado a 5 anni e 10 mesi di reclusione per il principale imputato, un 37enne della Valle Cavallina; annullamento della sentenza della Corte d’Appello di Brescia, con la restituzione degli atti ai giudici bresciani che dovranno così istituire un nuovo processo nei confronti dei presunti complici, la convivente del 37enne, una ragazza di 24 anni, e un loro amico di 46, condannati in secondo grado a 3 anni ciascuno.
Si è concluso in questo modo, davanti alla Corte di Cassazione, il procedimento nei confronti delle tre persone accusate di aver violentato, nella notte tra il 17 e il 18 aprile del 2009, una 21enne nigeriana. In quell’occasione, secondo l’accusa, il 37enne aveva conosciuto la vittima all’interno di un night club della Valle Cavallina dove lei lavorava. Secondo la denuncia della ragazza, l’uomo l’aveva convinta a seguirlo fino a casa sua, dove aveva abusato di lei.
Ad un certo punto, inoltre, aveva fatto partecipare alla violenza anche la sua convivente e un amico. La mattina dopo la nigeriana era stata riaccompagnata verso il night dallo stesso 37enne, che l’aveva violentata di nuovo in auto. Ripreso il tragitto, la 21enne era riuscita a fuggire, approfittando di un rallentamento dell’auto e della vicinanza, proprio in quell’occasione, di altre due persone in strada (uno dei due era un agente della polizia locale).
I tre hanno sempre frespinto le accuse, sostenendo che la giovane era consenziente e che era anche stata pagata per la prestazione. In primo grado il 37enne era stato condannato a 7 anni, gli altri due a 4 anni e 4 mesi.
© Riproduzione riservata