Bergamo, 29 agosto 2012 - È cominciata la corsa contro il tempo per le preiscrizioni e le immatricolazioni alle lauree triennali e alla laurea magistrale a ciclo unico dell’Università di Bergamo.

Da lunedì, infatti, hanno riaperto le sedi di via Dei Caniana e di via Moroni, chiuse a fine luglio per consentire i lavori di rifacimento delle coperture degli edifici e l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici. Scadenze e modalità per l’espletamento delle formalità richieste dai singoli corsi sono differenziate e per questo gli interessati è bene si informino rapidamente attraverso il sito www.unibg.it, ricordando che la preiscrizione è propedeutica ai test di valutazione.

I ragazzi freschi di diploma che si apprestano a cominciare la loro carriera universitaria nelle diverse sedi orobiche (oltre a Bergamo, infatti, ci sono anche quelle di Dalmine e Treviglio) appaiono comunque già ben consapevoli di ciò che debbono fare. Lo dimostra l’affollamento di questi giorni agli uffici e agli sportelli; in particolare quelli delle facoltà scientifiche, che rimangono, almeno secondo le indicazioni di tendenza finora emerse, le più gettonate dai bergamaschi.

Malgrado la crisi, quindi, i nuovi studenti continuano a puntare sugli indirizzi di Ingegneria e di Economia scommettendo, da una parte, sull’auspicata conclusione del lungo tunnel della recessione e, dall’altra, sul sicuro livello di preparazione riconosciuto all’Università di Bergamo, in grado di garantire anche un raccordo post lauream con il mercato del lavoro. «E’ una delle carte vincenti – dice Luca Fioretti, iscritto al 2°anno di Economia aziendale – che si aggiunge al riconoscimento unanime dell’elevato livello di preparazione garantito da questo Ateneo».

Una “marcia in più” che permette ai giovani di immaginare, con concrete possibilità di farcela, un futuro all’estero: «Mi piacerebbe lavorare in Borsa o in una banca del Regno Unito, tanto con l’inglese non ho problemi», dice Maddalena Ferrari, mentre Davide Mussetti, che sta per cominciare la laurea specialistica dopo il triennio di Economia e commercio, guarda all’Australia, «dove – sottolinea – ci sono grosse opportunità, anche se è difficile ottenere i permessi per trasferircisi», Per Antonino Castellano, invece, è meglio « concentrarsi con un certo interesse sulle potenzialità della Cina, una nazione che da anni è in fortissima espansione».

Non manca chi pensa all’Italia, come Maika Di Mare: Cosa mi auguro? Un futuro da commercialista, anche se so che l’esame di Stato è molti difficile». Qualcuno, infine, preferisceo altre facoltà, a partire da Giurisprudenza: «In questi mesi ho frequentato qualche studio legale – dice Giulia Perego — e mi è piaciuto al punto da volerne fare la mia professione».