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Malata di sclerosi ma può adottare. Il giudice: sarà una buona mamma

Bergamo, vince il ricorso contro il no del Tribunale dei minori di MICHELE ANDREUCCI

Genitore e figlio

Genitore e figlio

Bergamo, 13 gennaio 2016 - La malattia di un genitore non può costituire ostacolo all’adozione di un figlio. È il senso della sentenza pronunciata dalla Corte d’appello di Brescia che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Rocco Di Sogra per conto di una coppia residente nella Bassa Bergamasca, 46 anni lui, 39 lei, affetta da sclerosi multipla, entrambi laureati e professionisti con buone carriere avviate. Bocciato, invece, il parere negativo espresso dal pm e del tribunale dei minori, che aveva respinto la domanda di adozione definendoli inidonei a causa della malattia della donna. Quello valutato dai giudici bresciani è uno dei pochi casi di questo tipo trattati in Italia.

I due genitori hanno deciso di rendere pubblica la vicenda perché sperano che possa servire ad aiutare altre coppie che si trovano nella loro situazione. I due sono sposati da 9 anni, ma non sono mai riusciti a coronare il loro sogno di diventare genitori. Nel 2008 si sottopongono a una serie di esami clinici, dai quali emergono problemi di fertilità per entrambi. A quel punto intraprendono un percorso di procreazione assistita e la 39enne si sottopone a una cura ormonale. Dopo sette tentativi, però, si rassegnano. La situazione si complica ulteriormente nel 2014, quando alla donna viene diagnosticata la sclerosi multipla. Immediatamente avvia una terapia a base di un farmaco che mantiene in fase latente la malattia e le assicura una vita normale.

Marito e moglie decidono quindi di adottare un bambino e il 15 dicembre 2014 aprono le pratiche. Trascorrono 5 mesi e la coppia, ottiene il via libera da parte degli assistenti sociali dell’Asl e qualche giorno dopo hanno il colloquio con il magistrato del tribunale dei minori di Brescia. Tutto sembra procedere per il meglio, ma il 13 maggio il pm che segue la pratica dà parere negativo. Marito e moglie non demordono e presentano ricorso. «Abbiamo dimostrato - sottolinea l’avvocato Rocco Di Sogra - , e il giudice lo ha recepito, che la sclerosi multipla non può essere considerata solo una malattia invalidante, tanto da negare l’adozione di un figlio. Non è così: grazie ai passi avanti della ricerca scientifica, è possibile vivere con questa patologia e mantenere buone prospettive e qualità di vita. Tenendo sempre presente l’interesse superiore del minore, abbiamo dimostrato come i coniugi siano in possesso delle risorse affettive ed educative necessarie per adottare uno o due bambini e dare loro stabilità e sicurezza». di MICHELE ANDREUCCI