Piario, 16 aprile 2016 - Man mano che prosegue l’inchiesta, vanno aumentando le denunce presentate dai familiari dei pazienti deceduti tra novembre 2014 e tutto il 2015 nel reparto di medicina generale dell’ospedale “Antonio Locatelli” di Piario. Attualmente le denunce presentate sono 23 e a depositarle sono stati i parenti dei pazienti i cui nomi sono contenuti nelle 99 cartelle cliniche sequestrate dai carabinieri della Compagnia di Clusone. Durante un primo blitz ne erano state sequestate 84 e il numero è poi cresciuto.
Cinque, invece, le autopsie che per ora hanno confermato la presenza di tracce di Valium nei corpi riesumati e sottoposti a autopsia e a test tossicologici. In tutti è stato trovato il farmaco, somministrato, secondo chi indaga, durante la notte, anche quando il sedativo non era stato prescritto. Ma riguardo ai farmaci, gli inquirenti stanno facendo accertamenti anche su un altro potente anestetico per uso ospedaliero, il Midazolam. Dagli accertamenti è emerso infatti che nel 2015 in ospedale ne è stato usato il doppio rispetto all’anno precedente. Si parla di qualche centinaio di fiale consumate, un quinto rispetto a quelle del Valium. Sul fronte dell’inchiesta, lunedì in procura saranno riascoltate una decina tra infermiere e personale socio sanitario in servizio a Piario. Si tratta di colleghe di Anna Rinelli, 43 anni, l’unica indagata con l’accusa di omicidio preterintenzionale.
Sul caso delle morti sospette è intervenuto anche il direttore generale dell’Asst Bergamo Est, Francesco Locati. Durante un incontro con i sindaci della valle sul futuro dell’ospedale che si è svolto giovedì nell’aula consiliare del municipio di Piario, Locati ha detto: «E’ anche nostro interesse che venga fatta chiarezza. Abbiamo fiducia nel lavoro di chi indaga e da parte nostra c’è la piena disponibilità a collaborare».