Calcio, 14 dicembre 2015 - E' stato ricoverato all'ospedale di Bergamo Massimo Filisetti, lo studente d'Ingegneria Meccanica all'Università di Bergamo (distaccamento di Dalmine) che venerdì sera, dopo essersi barricato nella propria abitazione insieme ai suoi genitori, la cascina "Basse Oglio" di Calcio, nelle campagne vicino a Pumenengo, ha sparato con un fucile-pistola artigianale contro il maresciallo Massimiliano Dima, vicecomandante della stazione dei carabinieri di Calcio, che è stato colpito alla testa, alla fronte e vicino ad un occhio da una cinquantina di pallini calibro 8: il militare, in compagnia di un giovane collega, aveva raggiunto la casa della famiglia Filisetti per notificare al padre del ragazzo, Daniele, 56 anni, operaio edile a Soncino (Cremona), la revoca del porto delle armi da caccia che l'uomo deteneva regolarmente.
Il ragazzo, che è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio, si è sentito male nella sua cella nel carcere di Bergamo. "Mi manca l'aria, non mi sento bene, ho un forte mal di testa", ha detto alle guardie carcerarie. Prima è stato portato nell'infermeria della casa circondariale di via Gleno, successivamente, visto che le sue condizioni non miglioravano, è stato trasferito all'ospedale. Dove ieri mattina, nella camera blindata dove è ricoverato, ha ricevuto la visita del gip Raffaella Mascarino per l'interrogatorio di convalida dell'arresto. Il 24enne, difeso dall'avvocato Giambattista Vavassori, ha preferito non rispondere alle domande del giudice, che ha convalidato l'arresto e disposto nei suoi confronti la misura della custodia in carcere.
Quando le sue condizioni di salute lo consentiranno, sarà quindi riaccompagnato nella casa circondariale di Bergamo. Il giovane già in passato era stato autore di gesti strani: il 29 ottobre scorso era stato notato dal sindaco di Calcio, Elena Comendulli, lanciare, senza una ragione apparente, una bottiglia di pomodoro contro la vetrina di un negozio del paese. E anche riguardo all'episodio di venerdì sera, lo studente ha raccontato al suo legale una versione strampalata: ha detto che quelli all'esterno non erano dei veri carabinieri, ma delle persone mascherate da militari. E' probabile che nei prossimi giorni il pm Maria Cristina Rota disponga nei suoi confronti una perizia psichiatrica.