Adro, 9 ottobre 2010 - Non finiscono le polemiche nei riguardi del prefetto di Brescia, Narcisa Brassesco Pace. E il PD, tramite gli onorevoli Paolo Corsini e Pierangelo Ferrari, ne chiede la rimozione per la seconda volta nel giro di meno di un mese. Corsini e Ferrari, riferendosi al caso di Adro e del polo «Gianfranco Miglio», sono tornati a criticare la rappresentante dello Stato, che a loro giudizio non ha fatto a sufficienza per fare asportare i 700 Soli delle Alpi dalla scuola Franciacortina.
«Chiederemo al ministro la rimozione del prefetto, che si comporta in modo contraddittorio dichiara ai cronisti Paolo Corsini- Come parlamentari del PD intendiamo seguire la situazione di Adro, che ancora in stallo anche a causa dell’inqualificabile comportamento del prefetto di Brescia. Il prefetto è un rappresentante dello Stato e ha un solo compito e dovere: richiamare il sindaco a soddisfare le richieste del ministro Gelmini, ovvero di togliere i simboli del sole delle Alpi». La presa di posizione di Corsini e Ferrari, che stanno ponderando di chiedere lo scioglimento del consiglio comunale di Adro, segue di poche ore quella dei consiglieri di minoranza che fanno tutti parte della lista civica la L.I.N.F.A., sin dall’inizio contro Oscar Lancini.
«Abbiamo scritto una lettera al presidente della Repubblica, ai ministri Gelmini e Maroni, oltre che al prefetto di Brescia- sottolinea Valerio Del Pozzo, consigliere comunale- comunicando che se non saranno rimossi i Soli ci dimetteremo. Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni, cui chiediamo di intervenire e di passare dalle parole ai fatti». Nella lettera si legge fra l’altro: «Sappiamo bene che Adro non è l’ombelico del mondo, ma la Costituzione è stata scritta anche per noi e crediamo serva a tutelare anche i nostri bambini e i nostri ragazzi dalla megalomania e dal delirio di onnipotenza di un sindaco che, avendo avuto la maggioranza nelle elezioni, crede di poter comandare, mentre dovrebbe solo governare».
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