Sirmione, 1 ottobre 2011 - Nella giornata di ieri, al Camping Garda Village di Sirmione, si sono svolte le Olimpiadi Italiane di Informatica: 78 giovanissimi (l’età massima era 18 anni) si sono sfidati a suon di algoritmi per cercare di vincere una medaglia e poter accedere allo step successivo: il “probabile Olimpico”. La strada che hanno percorso per arrivare a questa competizione è stata lunga e questo non è il punto di arrivo: dal campione iniziale di circa 10mila studenti, provenienti da 441 scuole superiori, sono stati scelti, tramite vari test, questi 78 piccoli geni.
Dopo questa competizione verranno scelti al massimo 20 “probabili Olimpici” che parteciperanno a corsi intensivi durante i quali verranno “eletti” gli 8 ragazzi che si divideranno in 2 squadre composte da 4 elementi ciascuna (una squadra ufficiale e una di riserva) che avranno il compito di difendere il tricolore alle Olimpiadi Internazionali che si terranno nel settembre 2012 in Italia, sempre a Sirmione. Cinque ore la durata della prova (dalle 9 alle 14) e ha impegnato i ragazzi nella risoluzione di 4 complessi problemi attraverso la creazione di algoritmi da trasformare, poi, in programmi informatici.
In palio vi erano più medaglie d’oro, d’argento e bronzo, per un totale di 39 premiati. La correzione, invece, è stata affidata a un software, creato in Italia e sperimentato per la prima volta l’anno scorso, che ha permesso di monitorare in tempo reale l’andamento della competizione. «Questa gara assume un aspetto atletico», ci spiega Roberto Grossi, docente di informatica presso l’Università di Pisa e allenatore dei ragazzi, «perché i partecipanti sono costretti a impiegare il tempo nel miglior modo possibile: hanno solo 5 ore per risolvere 4 problemi molto complessi», e continua «siamo tutti capaci di fare 100 metri di corsa, ma non essere i migliori nel farli».
Tra i partecipanti c’erano anche dei veterani, come Giuliano Gregori, uno dei 4 “prescelti” per le Olimpiadi Internazionali che si sono svolte, nel luglio di quest’anno, in Thailandia; la sua passione per il mondo dell’informatica è iniziata «a 17 anni, quando la mia professoressa mi iscrisse al primo concorso» e da lì il suo interesse l’ha portato a livelli molto alti: «sono arrivato a 4 punti dalla medaglia di bronzo alle Internazionali». Mentre venivano spiegate le poche ma essenziali regole della competizione, la tensione fra i ragazzi era alle stelle.
Al termine delle 5 ore, invece, i ragazzi erano visibilmente provati dal test e si sono sfogati commentando l’andamento della prova che sembra essere stata «molto più difficile di quella dell’anno scorso», come ci spiega Cristiano Sgaravato, uno dei partecipanti, «i problemi che c’erano l’anno scorso li abbiamo provati durante l’allenamento e li ho risolti tutti in 3 ore, di questa prova, invece, ne ho risolti solo 2 su 4». Andrea Campagner, invece, si lamenta perché «è andata malissimo, ne ho risolto solo 1: sono andato in crisi quando ho visto il secondo».
Sebastiano Tronto, che l’anno scorso era arrivato nei “possibili Olimpici”, dice d’aver «risolto 3 problemi su 4 e quindi spero d’esser arrivato tra gli argenti». Il professor Grossi ci spiega che «purtroppo quest’anno non è stato raggiunto l’en plein, ma è normale: ogni anno i test diventano sempre più difficili».
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