Brescia, 19 marzo 2013 - Protocollo Stamina, ok al proseguimento delle cure presso gli Spedali Civili di Brescia sia per il piccolo Federico di Fano sia per Sofia di Livorno.

IL CASO DI FEDERICO - Federico, di 26 mesi affetto dal morbo di Krabbe, dovrebbe sottoporsi giovedì alla prima infusione di cellule staminali, presso gli ospedali riuniti di Brescia. Lo ha reso noto oggi l'avvocato della famiglia, Tiziana Cucco, dopo il via libera del tribunale di Pesaro alla cura Stamina, arrivato ieri.

I tre magistrati pesaresi hanno disposto l'immediatezza delle cinque infusioni previste dal protocollo Stamina, visto la grave malattia di cui soffre Federico, il bimbo di Cuccurano: "Significa - ha spiegato oggi il legale - che potrà usufruire subito di cellule staminali pronte e compatibili, lasciando le cellule del padre per tutte le altre infusioni". Questa mattina, la famiglia Mezzina ha contattato la direzione sanitaria dell'ospedale bresciano e per domani è previsto il ricovero: "Ma aspettiamo la conferma definitiva", ha spiegato al telefono la mamma di Federico.

 

IL CASO DI SOFIA - ''Il giudice di Livorno Francesca Sbrana ha accolto il nostro ricorso d'urgenza con un provvedimento che garantisce a Sofia il completamento della cura agli Spedali di Brescia con protocollo Stamina''. Lo dice Caterina Ceccuti, madre di Sofia, bimba di 3 anni e mezzo affetta da una grave malattia degenerativa e al centro di una disputa sulla somministrazione di staminali. Il ricorso era stato presentato ieri al tribunale di Livorno, città dove risiedono i genitori.

"Tre giorni dopo l'infusione Sofia si è svegliata senza febbre, il termometro segnava 36,4 - spiega Caterina -. Sofia non aveva nessuna sofferenza sul suo viso e se ne stava con gli occhietti aperti, grazie al risultato anti infiammatorio delle staminali somministrate per via endovenosa''. ''Fino a qualche giorno fa - racconta ancora -, il risveglio della piccola Sofia era doloroso e lento, la bambina trascorreva parecchi minuti distesa in dormiveglia senza ottenere un totale risveglio, con 37-38 gradi di febbre. Questo è uno dei primi miglioramenti e ora bisogna aspettare ancora. La prima volta che fu sottoposta alla terapia nel giro di alcune settimane abbiamo registrato sviluppi più marcati, una migliore risposta alla luce e una diminuzione della rigidità degli arti''.