Vezza d'Oglio - In garage erano rimasti inerti parti di ordigno inesplose e qualche spoletta. Tutto consegnato agli artificieri dell’Arma di Milano. Dopo la morte di Alessandro Marini, il trentacinquenne di Milano al quale nel tardo pomeriggio di venerdì era esploso in mano un ordigno bellico, ieri i carabinieri della compagnia di Breno e i colleghi specializzati in esplosivi arrivati apposta dal capoluogo sono tornati nell’appartamento di via Stella 30 a Vezza d’Oglio. L’hanno perlustrato da cima a fondo, hanno prelevato in via precauzionale residui di spolette e inerti, e poi hanno comunicato al sindaco Giovan Maria Rizzi che l’allarme era cessato. Tutta la palazzina, un edificio a due piani, era infatti stata subito sgomberata in attesa della bonifica degli ambienti. I sei occupanti dello stabile hanno trascorso la notte tra venerdì e ieri in albergo e da parenti.
Ieri però la nuova ordinanza sindacale ha ripristinato l’agibilità degli appartamenti. Alessandro, 35 anni compiuti a luglio, un matrimonio già organizzato per ottobre, era in vacanza con i genitori nella casa di famiglia in Valcamonica. Appassionato di reperti storici – era un collaboratore del Museo della guerra bianca in Adamello di Temù – qualche giorno fa aveva partecipato a un’escursione in montagna e tra le rocce aveva trovato un residuato bellico. Una piccola bomba da mortaio, probabilmente, vecchia di un secolo. Confidando nella propria competenza se l’era portata a casa. Una leggerezza che purtroppo gli è costata la vita. Venerdì pomeriggio quella bomba rimasta silente per cento anni gli è scoppiata addosso. Le schegge lo hanno trafitto al torace e non gli hanno lasciato scampo. Il botto è stato avvertito a molti metri di distanza, mentre il malcapitato è uscito correndo tenendosi il petto insanguinato per cercare aiuto. Sul posto è arrivato l’elisoccorso di Sondrio ma Alessandro non ce l’ha fatta. Intanto i carabinieri rinnovano l’avvertimento: "Nessuno può definirsi esperto. Chiunque trovi residuati bellici o parti di ordigno non tocchi mai nulla ma chiami subito le forze dell’ordine".