Brescia, 29 gennaio 2017 - Il procuratore generale di Brescia Pierluigi Maria Dell’Osso l’ha definito «la più allarmante tra le nuove emergenze» e proprio per questo ha dedicato al terrorismo di matrice islamica un intero paragrafo della sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. «Al momento attuale – sottolinea - non mancano, specie nell’area bresciana e cremonese, stranieri di militanza musulmana estremista che appaiono operare attivamente sul versante della propaganda e dell’arruolamento di soggetti da instradare verso aree di scontri etnici virulenti ed eterogenei».Il livello di attenzione è quindi altissimo. «Sono da tempo in corso a Brescia investigazioni su fatti di arruolamento – ricorda il procuratore generale Dell’Osso – Le indagini sono in corso di vasto approfondimento proprio per la particolare vulnerabilità mostrata dal territorio nei confronti del terrorismo anche sotto il profilo dei movimenti finanziari».
Dell'Osso ha quindi elencato alcune delle attività svolte nel distretto: dall’arresto a Orio al Serio e la successiva condanna di due siriani (uno minorenne) per terrorismo, alle espulsioni a carico di soggetti residenti nel Bresciano (l’ultimo un 23enne tunisino residente in Valcamonica fermato ed espulso alla fine di dicembre e qualche settimana prima un kosovaro di 24 anni di Fiesse arrestato e poi scarcerato dal Riesame) sospettati di fare propaganda o addirittura fiancheggiare l’Isis fino all’individuazione nel Cremonese di un reclutatore di Daesh vicino all’ex imam di Cremona Mourad Trabelsi.
Tutte attività che da sole non possono però bastare a contenere la minaccia. «Sul versante del terrorismo fondamentalista e jihadista occorre che si rafforzino tutte le misure utili per la sicurezza – chiosa Dell’Osso – Ciò deve avvenire su larga scala senza sottovalutare attività finanziarie oggetto di segnalazioni di operazioni sospette, ma fin qui non pienamente approfondite».