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Macogna, la discarica si farà: il Tar boccia i sindaci

Discarica, la sentenza del tribunale respinge i ricorsi presentati dal 2012 Ma i primi cittadini non si arrendono: «Siamo pronti a dare battaglia» di MILLA PRANDELLI

Sindaci contro la discarica Macogna

Brescia, 8 aprile 2016 - Non esiste alcuna incompatibilità ambientale e dunque la discarica nell’ex cava Macogna si farà. Almeno sulle ultime carte del Tar. La notizia è arrivata ieri con la sentenza del Tribunale amministrativo regionale di Brescia, che in un documento di 163 pagine ha respinto i tre ricorsi presentati a partire dal 2012 dai comuni di Cazzago San Martino, Rovato, Berlingo e Travagliato.

La discarica troverà posto nel territorio comunale di Cazzago San Martino, ma la sua realizzazione riguarda anche gli altri tre comuni e specie le falde acquifere. Proprio il “franco falda” è stato uno degli aspetti determinanti che ha spinto il Tar a rigettare i ricorsi, perché, secondo quanto si legge nella sentenza, la distanza tra il fondo della discarica e la falda, per quanto riguarda la Macogna, nel punto più vicino è a 1,51 metri. La legge prevede che non possa essere realizzata una discarica quando il fondo è a 1,50 metri o meno. Un solo centimetro è stato, dunque, tra gli elementi considerati dal giudice. «Non ho parole e continuo a ribadire il No dell’amministrazione comunale di Cazzago alla realizzazione della discarica – commenta il sindaco Antonio Mossini –. Non avrei iniziato tre ricorsi. Ci troviamo in Franciacorta, terra di vini, arte e storia e viene deciso di realizzare una nuova discarica?». Mossini non si fermerà: «Ora leggerò le carte e mi confronterò con gli altri sindaci, ma certamente non intendo accettare passivamente questa decisione». Anche l’assessore regionale all’ambiente Claudia Maria Terzi ha appreso ieri l’esito del ricorso. «Si tratta di una vicenda antecedente all’inizio del mio mandato – dice – e che non è in linea con le vigenti normative. Farò tutti gli approfondimenti tecnici necessari sulla sentenza. Poi potrò esprimermi. C’è anche da tenere in conto che è in corso un’inchiesta giudiziaria».

Si riservano commenti e opinioni anche altri soggetti interessati. «Prendo atto di quanto deciso – rimarca il sindaco di Rovato Tiziano Belotti –, però non perdo le speranze». Dello stesso parere il sindaco di Berlingo. «Stiamo leggendo con attenzione le carte per capire bene la situazione – sottolinea Cristina Bellini, primo cittadino del paesino al confine con la frazione di Pedrocca di Cazzago San Martino –. Solo dopo potremmo valutare con compiutezza quale strada intraprendere, compresa quella del ricorso».