REDAZIONE BRESCIA

"Manolo è morto", ma la corte aspetta ad archiviare il processo al killer

Ljubisa Vrbanovic «Manolo» fece strage a Torchiera di Pontevico, secondo le autorità serbe è morto due anni fa ma non tutto convince autorità e l'unico familiare a chiudere la vicenda PA.CI.

«Manolo» con un complice ha ucciso la famiglia Viscardi nel 1990 durante un colpo in villa

Brescia, 7 aprile 2016 - «La corte prende atto che la richiesta di assistenza giudiziaria internazionale non è stata integralmente evasa e per questo aggiorna l’udienza al prossimo 5 ottobre attendendo eventuali novità». Ljubisa Vrbanovic «Manolo», il bandito serbo responsabile dell’omicidio della famiglia Viscardi (padre, madre e due dei tre figli) avvenuto a Torchiera di Pontevico la notte del 16 agosto 1990 e per cui in Serbia è stato condannato a morte e poi a 40 anni di carcere, è morto nel 2014, ma il processo nei suoi confronti ancora non andrà ancora in archivio. Così ha deciso corte d’Assise di Brescia presieduta da Vittorio Masia. Che ha accolto la richiesta del Pm Mauro Tenaglia di «interrogare» ulteriormente le autorità serbe per conoscere ad esempio dove è stato sepolto Manolo.

Ieri mattina in aula c’era Guido Viscardi, l’unico sopravvissuto all’eccidio. «Sono 25 anni che aspetto e lo farò anche per questi prossimi 6 mesi anche se mi fa rabbia che da dicembre a oggi si sia solo tradotto un certificato di morte – sottolinea quasi rassegnato al fatto che Manolo non verrà mai condannato dalla giustizia italiana – Per me lui non è morto anche se qualcuno la pensa diversamente». Non così dicono i documenti ufficiali inviati da Belgrado nei quali si legge che Manolo è morto per un tumore ai polmoni due anni fa. «Lo dimostrino dicendo che fine ha fatto il suo corpo – chiede Guido Viscardi – E una volta trovato stabiliscano se davvero i resti sono i suoi. Solo così sarei più tranquillo». Dopo l’udienza Guido Viscardi ha incontrato il procuratore generale di Brescia, Pier Luigi Maria dell’Osso. «Anche per lui Manolo è deceduto come scritto– ha spiegato Viscardi al termine dell’incontro – Mi ha detto che comunque si attiverà perché le autorità di Belgrado ci diano le risposte che aspettiamo».