Paola Pioppi
Cronaca

Carugo minacciato con otto colpi di pistola

Sono stati esplosi in pieno giorno da due persone a volto scoperto all'indirizzo dell'abitazione di un architetto

Si indaga a 360° per capire chi può avercela tanto con il professionista

Carugo (Como), 6 agosto 2015 - Quasi due settimane di indagine, ma ancora nessuna spiegazione per i due atti intimidatori subiti da un architetto di 58 anni di Carugo, a distanza di poco meno di due mesi. Il più plateale e certamente grave, è avvenuto domenica 26 luglio, quando sono stati esplosi otto colpi di arma da fuoco, presumibilmente pistola, contro la facciata della sua abitazione, in via Garibaldi.

Una minaccia palese, avvenuta in pieno giorno davanti a svariati testimoni: alle 18, quando fuori dal bar e in generale lungo la strada erano riunite diverse persone, davanti all’abitazione del professionista si è fermato un furgone con alcune scritte sulle fiancate, da cui sono scesi due uomini a volto scoperto, che hanno sparato verso la facciata dell’abitazione. Una casa singola a due piani, dove l’uomo vive assieme al padre e ad altri familiari. Poi i due sono risaliti sul furgone e si sono allontanati. I carabinieri della Compagnia di Cantù, che stanno lavorando per capire cosa ci sia all’origine di un gesto così evidente e violento, hanno repertato otto proiettili di un calibro compatibile con una pistola, ma per il momento non è certo che tipo di arma sia stata utilizzata. Due mesi prima, la sera del 28 maggio, allo stesso professionista era stata incendiata l’auto, una Range Rover che era parcheggiata a Mariano Comense in via Risorgimento, nei pressi del suo studio professionale.

Tutti gli elementi raccolti finora non hanno portato a orientare le indagini verso ipotesi certe o più accreditate di altre, e le motivazioni di quanto accaduto rimangono senza spiegazione. Il cinquantottenne, che è tornato a vivere nella casa di famiglia dopo la separazione, ha sporto denuncia ai militari, ma pare che non sia stato in grado di individuare una particolare criticità che possa averlo esposto a ripercussioni così gravi. Soprattutto, messe a segno con modalità così manifeste, in pieno giorno, come a voler dare tutta l’evidenza possibile a quanto stava accadendo.

Una modalità che appare professionale, anche se nulla lega l’architetto, la sua vita e il suo ambito professionale, a contesti di criminalità organizzata. I carabinieri stanno procedendo dunque con accertamenti a tutto campo, prendendo in considerazione anche eventuali aspetti marginali, che possano comunque essere stati motivo di tali ripercussioni. I due episodi a distanza di due mesi, sembrano lasciare intendere che una prima minaccia non sia andata a buon fine, tanto da doverla ripetere con più evidenza e violenza.