Addio ad Aldina Bellosi, l'ultima delle "donne del burro" di Colonno

Aveva novant'anni: è la fine di un'epoca romantica. Era l'ultima delle donne che dal lago scendevano in Brianza per vendere i prodotti del Lario e qualche stecca di contrabbando di F.MA.

Aldina Bellosi aveva novant'anni

Aldina Bellosi aveva novant'anni

Colonno (Como), 15 marzo - Le chiamavano donne del burro, ma profumavano di tabacco. Venivano dalla sponda occidentale del lago di Como, e soprattutto da Colonno, per vendere i prodotti del Lario in tutta la Brianza, a volte fino alle porte di Milano. Le prelibatezze più richieste nei paesi erano ovviamente i missoltini, i lavarelli e gli agoni, ma dalle loro sottane spuntava spesso anche qualche stecca di sigaretta di contrabbando. L’ultima testimone di una storia tutta lariana era Aldina Bellosi di Colonno, morta lunedì all’età di 90 anni.

Aldina Bellosi cominciò a scendere in Brianza che aveva vent’anni e non aveva mai smesso di fare quel mestiere, se non per colpa di un incidente nel 2001. Partiva dal lago e raggiungeva Como, poi con la corriera fino ad Anzano del Parco dove inforcava la bicicletta che lasciava alla postina del paese e iniziava a girare per le corti dell’Alta Brianza. «Sono rimasta l’ultima, tutte le altre se ne sono ormai andate – raccontava la signora Aldina- . Ma non era certo un mestiere duro, o ingrato perché, almeno per me, è stato invece una cosa molto bella, anche se, è vero, ho molto faticato.

Mi piaceva tanto andare a vendere in Brianza che sono andata avanti fino al 2001, quando ho smesso perché sono caduta dalla bicicletta con la quale andavo per i cortili, le case fuori mano». Qualche volta c’erano anche le sigarette che uscivano dalla Svizzera e che raggiungevano i paesi dell’Alta Brianza nascoste sotto le sottane delle ragazze che scendevano dal lago. La Guardia di Finanza non osava talvolta spogliarle per controllare cosa trasportassero. «Le sigarette rendevano ma era un pericolo. Il vero commercio era con i prodotti ittici e della terra. Avevo tanti clienti che aspettavano i miei polli, il mio burro, i miei ortaggi». 

di F.MA.