Mezzegra, 29 aprile 2012 - Erano circa duecento i nostalgici della Repubblica sociale che si sono riuniti a Giulino di Mezzegra per ricordare Benito Mussolini e Claretta Petacci fucilati dai partigiani il 28 aprile del 1945. Scoperto una lapide con le fotografie di entrambi, la lastra è stata benedetta da don Luigi Barindelli. I nostalgici sono arrivati sul posto in corteo con una bandiera tricolore con al centro un'aquila. Dopo un breve discorso è stato suonato il silenzio quindi è stato gridato tre volte ad alta voce il nome di Benito Mussolini e in coro è stato risposto 'Presente'.
L'iniziativa è stata voluta dall'Unione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana in occasione del centesimo compleanno del comasco Mario Nicollini, reduce di Salò, che da anni organizza il 28 aprile la commemorazione a Giulino di Mezzegra. Nicollini non era presente, ma e' stato letto un suo emssaggio: la targa è «un dono per il mio compleanno poter vedere anche la Petacci accanto a Mussolini».
Il rappresentante dell'Unione combattenti Rsi ha letto un breve documento e ha definito «assurde» le polemiche che erano nate con l'Anpi. L'associazione partigiani aveva infatti chiesto al sindaco, la leghista Claudia Lingeri, di poter mettere sulla strada, al posto del cartello piuttosto ermetico che indica semplicemente «Fatto storico 1945» un'indicazione più esplicita del luogo che ha segnato la fine del fascismo e della dittatura in Italia. Richiesta che non è stata accolta per questioni formali, legate alla cartellonistica stradale e al fatto che l'indicazione rientra in un percorso tra i luoghi che hanno segnato la fine del fascismo voluto dall'amministrazione provinciale. Il sindaco era presente alla cerimonia e non ha rilasciato dichiarazioni.
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