Como, 2 settembre 2013 - Non sono cadute nel vuoto le parole del vescovo di Como, monsignor Diego Coletti, che venerdì in un’intervista a Radio Vaticana aveva contestato la decisione del Governo Letta di concedere una sanatoria alle società di slot machine, per raccogliere i fondi necessari a finanziare la manovra sull’Imu. «La manovra del Governo è equivoca. Per fare cassa non è giusto inseguire i soldi del gioco d’azzardo, soprattutto in un momento di gravissima crisi come questo – spiega il presidente della Cisl di Como, Gerardo Larghi -. Si corre il rischio di aggravare le condizioni di disagio economico delle famiglie e dei lavoratori in difficoltà».
Critico anche Alessandro de Lisi, direttore del centro studi sociali contro le mafie “Progetto San Francesco”. «Basta con le ipocrisie, basta con le slot machine nel territorio, troppo spesso anticamere per gli interessi criminali – sottolinea –. Chiediamo al Governo di versare il 30% delle quote delle vincite dei gratta e vinci, delle lotterie, dei concorsi a premi non ritirate alla cassa integrazione e alle imprese in difficoltà. A questo occorre aggiungere il divieto di giocare in contanti alle macchinette, così da tracciare i flussi per singolo giocatore». Tra le proposte avanzate dalla Cisl il divieto di campagne pubblicitarie che incentivino il gioco d’azzardo.
Ro.Can.
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