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Como, mega truffa da 400mila euro con i Bitcoin

È stata denunciata alla Questura di Como da due bielorussi, giunti a Como appositamente per portare a termine l’acquisto della nuova moneta virtuale trovandosi però tra le mani carta straccia al posto della valuta

La truffa è stata denunciata alla questura

Como, 2 ottobre 2016 -  Una truffa realizzata utilizzando Bitcoin, la nuova moneta virtuale creata nel 2009, che sta lentamente prendendo piede nelle transazioni internazionali. È stata denunciata alla Questura di Como da due bielorussi, giunti a Como appositamente per portare a termine l’acquisto di Bitcoin per un controvalore di circa 400mila euro. Trovandosi però tra le mani carta straccia al posto della valuta. Secondo quanto riferito alla polizia, i due hanno incontrato gli acquirenti in un bar di Como, dove hanno mostrato il denaro contante contenuto in una valigetta. A quel punto, è stata fatta in diretta la transazione, con un bonifico caricato sul conto indicato dagli acquirenti. Infatti, a differenza della maggior parte delle valute tradizionali, Bitcoin, creata nel 2009, non fa uso di un ente centrale: utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni, e sfrutta la crittografia per l’attribuzione di proprietà dei capitali.

Ogni Bitcoin in questo momento ha un valore di circa 650 euro, ma vista la natura di difficile tracciabilità di questa moneta, svincolata da ogni sistema bancario, sta prendendo piede nelle transazioni illecite, soprattutto a livello internazionale. I bielorussi arrivati a Como, stavano vendendo un capitale ingente, con l’intenzione di monetizzarlo. Quando il bonifico è stato portato a termine, in tempo reale, i venditori hanno preso al valigetta con il denaro contante, e si sono allontanati. La brutta sorpresa è arrivata quando ormai la controparte si era dileguata: solo le banconote dello strato superficiale erano autentiche, e nascondevano mazzette di carta senza alcun valore. Di fatto, il loro guadagno è stato di poche centinaia di euro. La polizia ha già fatto un sopralluogo nel bar in cui è avvenuto l’incontro, alla ricerca di elementi che possano aiutare a identificare i truffatori. Pa.Pi.