Lanzo d'Intelvi (Como), 4 marzo 2016 - Dopo due aste andate a vuoto verrà rimesso in vendita nei prossimi giorni l’Albergo Touring, in cima alla Sighignola, a due passi dal celebre «Balcone d’Italia» da cui si gode una vista incantevole delle Alpi Occidentali, oltre che del Lario e del Ceresio. «A più riprese si è tentato di concedere in comodato d’uso la struttura ricettiva in modo da riqualificare la stessa e garantire un periodo di gestione di 40 anni rinnovabili senza ottenere offerte valide – spiega il sindaco, Enrico Manzoni - Si è deciso di procedere all’alienazione dell’immobile previa redazione di perizia di stima che aveva stabilito un importo a base d’asta di 980mila euro, ridotti in seguito all’ultimo ribatto del 18,35% a 800mila euro».
Il Comune ha rispettato la ferrea procedura che impone, nel caso di alienazione del patrimonio immobiliare, il ricorso ad aste pubbliche. «Ci hanno chiesto informazioni, ma alla fine nessuno si è presentato – prosegue il sindaco – adesso come prevede la legge avvieremo una trattativa privata, tenendo come base di partenza le condizioni dell’ultimo bando pubblicato. Il prossimo 7 marzo pubblicheremo sul nostro sito web l’avviso di manifestazione di interesse finalizzato alla trattativa privata, con scadenza il giorno 23 marzo 2016. Non saranno prese in considerazione eventuali proposte che non soddisfino i criteri di economicità, di conservazione e rivalutazione ambientale del territorio circostante, come precisato nei criteri dell’offerta». Non sarà messo in vendita il «Balcone d’Italia», che continuerà a essere pubblico, collegato al centro abitato dalla strada lunga oltre cinque chilometri costruita, un secolo fa da Vittorio Bertarelli, geologo e speleologo nonché socio fondatore del Touring Club Italiano.
«Questo fabbricato è già stato oggetto in passato di altri bandi di concessione, ma con il passare degli anni necessità di importanti interventi di adeguamento che il nostro Comune non è in grado di sostenere – conclude il sindaco - Proprio per non far morire questa struttura e pensando al rilancio turistico del territorio abbiamo deciso di procedere alla sua alienazione. Se ci siamo decisi ad avviare questa procedura è solo ed esclusivamente per evitare che tale struttura diventi uno dei tanti scheletri lasciati a deperire miseramente in Valle Intelvi».