Mezzegra (Como), 13 febbraio 2016 – Ai carabinieri di Menaggio, che lo hanno trovato accovacciato in un sottoscala, ha detto di essersi intrufolato nel cantiere nautico per sorvegliarlo e proteggerlo dai furti. Ma l’uomo, 59 anni di Lenno, ha passato la notte in camera di sicurezza con l’accusa di tentato furto aggravato, ed è finito questa mattina davanti al giudice per il processo direttissimo. I militari sono stati chiamati venerdì sera, 12 febbraio, dal titolare del cantiere nautico Tullio Abbate di Mezzegra, che mentre stava chiudendo al termine della giornata di lavoro, ha intravisto un movimento sospetto tra gli scafi, in mezzo al buio. I carabinieri hanno ispezionato tutte le imbarcazioni e tutti gli anfratti del cantiere, fino ad arrivare nella parte più lontana, rispetto all’ingresso, dove hanno notato un uomo accovacciato nel sottoscala che tentava di nascondersi alla vista dei militari.
Era riuscito a entrare nel cantiere poco prima, aspettando nascosto che tutti gli operai se ne andassero, per poter mettere a segno un furto. Perquisito dai carabinieri, è stato trovato in possesso di una torcia a led e di una chiave svita bulloni da 12 centimetri, messe sotto sequestro. Ha tentato di giustificare la sua presenza dicendo di essere entrato con l’intenzione di assicurare una vigilanza al cantiere, per evitare furti.