Zelbio (Como), 9 aprile 2016 - Talmente «matti» per la speleologia da voler sancire la loro unione nelle profondità di in una grotta. Virginia ha pronunciato il fatidico sì al suo Carlo e viceversa ieri mattina dentro la grotta «Zelbio», anfratto che fa parte dell’ampio sistema carsico che si snoda nelle viscere del Triangolo Lariano, nella zona del Pian del Tivano. Una cerimonia celebrata dal sindaco Pino Sorbini, alla quale ha partecipato una folta congrega di amici speleologi della coppia: più o meno un centinaio di persone.
È un matrimonio davvero curioso quello che si è celebrato a Zelbio, il paese di duecento anime, capitale della speleologia. Virginia Mandracchia, che fa parte del Gruppo grotte Milano e Carlo Civillini, dello Speleo Club Erba, hanno voluto così sancire il loro amore nell’ambiente che più amano, quello delle grotte, che sono abituati ad esplorare in profondità ma che ieri si è trasformato per un momento nella loro «cattedrale». Gli invitati e gli sposi hanno percorso le vie del paese fino a raggiungere l’ingresso della caverna nella zona conosciuta come «L’uregin del mar», proprio perché dal sottosuolo si avverte un «soffio», proprio come quello del mare.
Indossate le tute e i caschi, hanno aperto la porta di ferro che conduce all’antro e hanno cominciato la processione per infilarsi nel sottosuolo fino alla «stanza» del matrimonio. La sposa rigorosamente in abito bianco mentre lui in nero con il farfallino. «È stata una bellissima cerimonia - spiega il sindaco Sorbini -. Perché i due sposi fanno parte di un gruppo molto affiatato di speleologi molto attivi da queste paerti e la grotta fa parte della loro vita. Sono felice di aver celebrato questo matrimonio». Gli sposi e buona parte degli invitati infatti fanno parte di un folto gruppo di speleologi provenienti da tutta la Lombardia che sono stati protagonisti negli ultimi anni di numerose esplorazioni in quel vasto mondo che si apre nel sottosuolo del Triangolo Lariano ma anche nel cuore della Grigna