Romanengo, 22 agosto 2013 - La clinica veterinaria “La Cittadina” di Romanengo presenterà uno studio di radioterapia nucleare, svolto negli ultimi anni, nel corso di quattro convegni mondiali. Gli appuntamenti sono in Portogallo, a Cascais e Lisbona, i prossimi 27 e 30 agosto e negli Stati Uniti, a Minneapolis e Filadelfia dal 17 al 20 ottobre. Una visibilità internazionale che certifica la bontà delle sperimentazioni effettuate sugli animali, soprattutto conigli.
«Siamo l’unica clinica europea, su nove invitate, che avrà l’onore e l’onere di presentare i suoi lavori. In Portogallo parleremo dei risultati di due ricerche e avremo quattro relazioni, mentre negli Stati Uniti discuteremo dei nostri studi in tre presentazioni — annuncia il titolare dell’azienda, Mario Dolera, coadiuvato dal collega Luca Malfassi —. Le nostre ricerche su radioterapia nucleare e diagnostica per immagini sono state ritenute interessanti. Devo dire che stiamo effettuando ricerche su duemila casi trattati su cani, gatti e conigli». In particolare, proprio lo studio del tumore del sistema nervoso sul coniglio dà risultati che si possono definire interessantissimi.
«Abbiamo studiato questo tumore e l’abbiamo curato con una radioterapia mirata che va a colpire solo le cellule malate — riferisce Luca Malfassi —. Sin qui tutti i conigli curati danno un grado di sopravvivenza di un anno e mezzo. Nel senso che in nessun coniglio è stata notata una recidiva e nessun coniglio è morto. Dobbiamo anche far notare che la vita media di un coniglio sano è di sei anni». Inoltre, nella clinica, si stanno effettuando studi atti a misurare l’entità delle radioterapie che effettivamente il soggetto irradiato riceve. «Sappiamo la quantità di radiazioni indirizzate verso le cellule neoplastiche, ma sin qui nessuno era in grado di misurare la quantità effettivamente assorbita. Noi stiamo provando a definirla».
Studi effettuati con apparecchiature di altissima efficienza, che portano a risultati molto importanti in questi campi e, anche se qui sfumano sull’argomento, possono essere trasposti in campo umano. Perché, anche negli ospedali dove si effettua la radioterapia, sarebbe molto interessante riuscire a colpire solo le cellule neoplastiche, sapere quante radiazioni effettivamente vengono assorbite dal paziente e avere una probabilità di sopravvivenza, per il tumore al sistema nervoso, pari a quella che si sta ottenendo nei conigli. Cioè equivalente alla guarigione, anche se questo termine difficilmente nel campo delle neoplasie viene pronunciato.
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