Crema, 22 novembre 2013 – Riteneva di aver trovato in un mercatino rionale addirittura un quadro di Caravaggio. Una prova del celebre Bacchino malato. Ne era così convinto che si era spinto non solo ad autenticare il quadro con una sua dichiarazione, ma a chiedere addirittura a un notissimo critico d’arte il suo avallo. E lì si è perduto, perché il critico, non solo ha capito subito che il quadro era un’ignobile crosta, ma si è anche arrabbiato molto e ha denunciato il tentativo alle forze dell’ordine, mandando il nostro appassionato d’arte davanti al giudice per la falsa attestazione.
Questa mattina davanti al giudice Maria Stella Leone si è aperto il processo, che è subito terminato perché l’avvocato dell’uomo, il legale Sergio Fiori, ha chiesto e ottenuto dal pm Silvia Mainardi di poter patteggiare per il suo assistito una pena minima, solo quattro mesi. D’altro canto, chi avrebbe avuto l’ardire di sostenere l’autenticità di un quadro così celeberrimo? Quindi, il giudice ha condannato l’incauto estensore dell’autentica a quattro mesi di prigione, sospendendo la pena, visto che il cremasco era incensurato e per la prima volta davanti a un giudice.
di Pgr
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