Cremona, 30 giugno 2014 – Stamattina nel tribunale di Cremona due processi anomali. Non per la sentenza o per come sono stati condotti, ma perché in due occasioni, due agenti testimoni dei fatti sono stati ascoltati in collegamento Skype direttamente dal commissariato dove prestano servizio.
E’ la seconda volta che il giudice Pier Paolo Beluzzi utilizza questo sistema. La prima, nell’inverno scorso, vide alcuni industriali raccontare una tuffa ai loro danni direttamente dalle proprie aziende. Questa volta i due agenti, che dovevano parlare di due furti, sono rimasti a Crema, in commissariato e quando è arrivato il loro turno si sono piazzati davanti a un computer con telecamera, hanno visto giudice e avvocati nell’aula di Cremona e hanno risposto alle loro domande.
“Dieci minuti in tutto seduti su una sedia – ha detto Angelo Lena, uno dei due agenti testi. - La testimonianza ha portato via poco tempo e noi abbiamo perso in tutto mezz’ora di lavoro. Se fossimo dovuti andare a Cremona, avremmo perso come minimo l’intera mattina. In questo modo si risparmiano, tempo, soldi e uomini. Speriamo si possa fare così sempre più spesso”.
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