PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

“Premio alla bontà" al ragazzino che dedica tutto il suo tempo ai familiari malati

Il premio Lidia Bittanti al 17enne di Spino D'Adda Roberto Molinari

La premiazione di Roberto Molinari

La premiazione di Roberto Molinari

Spino d'Adda (Cremona), 22 novembre 2017 - Un premio alla bontà, ma anche una storia diversa, molto lontana dai canoni del moderno vivere e che si materializza ogni giorno a Spino d’Adda. Una storia che ha meritato un premio, grazie all’assessore Eleonora Ferrari del Comune che ha voluto segnalarla alla commissione del premio Lidia Bittanti di Cremona, che ogni anno premia chi sa distinguersi per atti diversi, inconsueti ma di grande valore morale.

E’ la storia di Roberto Molinari, 17 anni di Spino d’Adda, studente del Galilei, specializzazione chimica. Il ragazzo è stato premiato la scorsa settimana a Cremona perché la sua vicenda, fatta di sacrificio e abnegazione ha commosso la giuria del premio Lidia Bittanti che ha voluto chiamarlo e riconoscergli una borsa di studio di mille euro. Cosa fa di tanto diverso questo ragazzo? Semplice, dona tutto il suo tempo alla sua famiglia. Padre, madre e sorella minore hanno problemi di salute e lui è sempre disponibile. La mamma ha serie difficoltà di movimento, tanto che spesso è costretta a muoversi su una sedia a rotelle e il papà è cardiopatico e anche la sorellina necessita di cure e attenzioni. E lui c’è sempre. «Roberto si fa carico di tutte le attività di gestione della casa, perché senza di lui la sua famiglia non potrebbe ottemperarvi – ha scritto l’assessore alla giuria - e a volte non va a scuola per aiutare la sorellina. E, di fronte a una scelta difficile, ha saputo prendere la decisione in serenità. Visti gli impegni familiari e di studio, ha scelto di lasciare il calcio per dedicarsi alla sua famiglia. Inoltre, il ragazzo a scuola non ha mai parlato dei suoi problemi e dei suoi gravosi impegni familiari, evitando di giustificarsi dalle assenze rivelando proprio questo suo pressante e prezioso impegno«. Anche a scuola il giovane frequenta con dedizione e profitto. Solo casualmente gli insegnanti sono venuti a sapere del suo gravoso impegno familiare perché lo stesso non ne ha mai parlato. Peraltro, si dimostra allegro e studioso ed è un punto di riferimento per i suoi compagni e i sacrifici ai quali si sottopone quotidianamente sono ripagati dalla gioia di essere utile alla sua famiglia. Tutto questo è venuto alla luce quasi casualmente e l’assessore ha voluto segnalarlo. La sua lettera ha convinto la giuria che ha assegnato il premio bontà, che corrisponde a un assegno di mille euro, a Roberto».