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Decreto Natale: Lombardia tra zona rossa e zona arancione. Ecco le regole / PDF

Spostamenti, aperture, visite a parenti e amici: le misure contenute nel decreto legge per il periodo dal 24 dicembre al 6 gennaio

Auguri di Natale da un negozio chiuso causa Covid

Milano, 19 dicembre 2020 - Dopo giorni di discussioni,mediazioni, ipotesi e ripensamenti, alla fine è arrivato ed è ufficiale: ieri sera il premier Giuseppe Conte ha firmato e illustrato in diretta il nuovo decreto legge con le misure anti-Covid per Natale. Il decreto regola aperture e spostamenti in tutta Italia dal 24 dicembre al 6 gennaio, per scongiurare un nuovo aumento dei contagi da coronavirus. Nel periodo delle festività natalizie, la Lombardia - come tutto il Paese - vivrà dunque una sorta di doppio binario, con i giorni festivi e prefestivi in zona rossa e i gli altri giorni in zona arancione. Inoltre, già dal 21 dicembre è vietato ogni spostamento tra Regioni, compresi quelli per raggiungere le seconde case, e resta in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5. Contrariamente a quanto era stato ipotizzato nelle ultime settimane, il nuovo decreto non ha effetti nei giorni dal 21 al 23 dicembre (eccezion fatta per gli spostamenti tra regione): lunedì, martedì e merdcoledì in Lombardia restano dunque valide le regole della zona gialla. 

Festivi e prefestivi in zona rossa

L'Italia sarà rossa per tutti i festivi e prefestivi fino alla Befana. Si tratta di dieci giorni (24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020 e 1, 2, 3, 5, 6 gennaio 2021) in cui i negozi, i bar e i ristoranti saranno chiusi e ci sarà il divieto di uscire da casa propria se non per motivi di lavoro e salute. Sono consentite le attività motorie e sportive individuali all'aperto. Chiusi dunque esercizi commerciali, centri estetici, bar e ristoranti tranne che per asporto fino alle 22 e per consegne a domicilio. Aperti i supermercati, gli alimentari, i tabacchi, le edicole, le farmacie e parafarmacie, i parrucchieri e i barbieri. Chiese aperte fino alle 22 per le funzioni religiose.

Zona rossa Italia: le regole del decreto Natale

Quattro giorni arancioni

Gli altri quattro giorni (28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021) saranno arancioni (qui le regole della zona arancione). "L'intero territorio nazionale sarà zona arancione il 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio. Ci si potrà spostare esclusivamente all'interno del proprio comune di abitazione e di residenza senza dover giustificare il motivo - ha sottolineato Conte presentando il decreto -Qui raccogliamo un indirizzo del Parlamento che è stato chiaro per venire incontro a chi abita nei Comuni più piccoli: saranno permessi gli spostamenti dei comuni fino a 5mila abitanti per un raggio di 30 chilometri, tuttavia non ci si può spostare nei capoluoghi di provincia per non contribuire agli affollamenti delle città più grandi. Rimangono chiusi bar e ristoranti tranne che per l'asporto e le consegne a domicilio. I negozi saranno aperti sino alle 21".  

Zona arancione Italia: le regole del decreto Natale

Decreto di Natale, cosa cambia: ecco le regole/ FOTO

Visite e pranzi: socialità al mimino

Una delle pocchissime deroghe previste è quella relativa ao due commensali non conviventi, oltre ai minori di 14 anni, che potranno spostarsi anche con i divieti per raggiungere nelle abitazioni private familiari e amici. Ma potranno farlo "una sola volta al giorno" e "verso una sola abitazione", ovviamente nella stressa regione."Una misura per consentire il minimo di socialità legata a questo periodo", ha detto il premier Conte. 

"Ristori immediati per bar e ristoranti"

Nel decreto approvato dal Cdm ci sono anche immediati ristori per ristoranti e bar che saranno costretti a chiudere dal 24 dicembre al 6 gennaio. "Volevamo inserire immediatamente le misure di ristoro perché comprendiamo le difficoltà economiche dei commercianti, siamo al loro fianco - ha spiegato il premier -. Quindi accanto alle misure restrittive nel decreto sono previste nuove misure economiche per chi subisce danni economici, deve essere subito ristorato. Abbiamo stanziato 645 milioni a favore dei ristoranti e bar che dal 24 dicembre al 6 gennaio saranno costretti alla chiusura. Riceveranno il 100% di quanto già ricevuto su base decreto rilancio". Ieri lo stesso Fontana aveva incalzato il Governo: "Servono certezze, che ci siano i ristori e che siano effettivi per tutte le categorie che subiranno dei danni da questa situazione". 

Pregliasco promuove il decreto

Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano, commenta così le nuove misure: "Lo spirito di questo decreto legge che ribadisce il concetto che in questo momento ogni contatto interumano deve essere considerato a rischio e, in modo forzoso, quello che il provvedimento vuole intendere è che dobbiamo centellinare questi contatti. Quindi il decreto va interpretato come qualcosa che ci deve portare con buonsenso a tralasciare le usanze, la voglia di stare insieme, di ritrovarsi. In gioco non c'è il Natale, ma la riapertura delle scuole che sarebbe messa a rischio da una risalita dei contagi".

L'immunologa: "Provvedimenti necessari"

"Siamo di fronte a un provvedimento che ha come obiettivo quello di abbassare l'indice di contagio nel nostro Paese, ancora decisamente troppo alto, tanto che non mi piace mai parlare di seconda ondata finita. E se aumentano i contagi si innesca una catena che ben conosciamo ormai, con gli ospedali che si riempiono e i decessi che ricominciano a salire (decessi che peraltro non stanno ancora scendendo come dovremmo sperare)". E' il monito dell'immunologa dell'università di Padova, Antonella Viola, che su Facebook commenta le misure varate dal Governo per il periodo festivo. Secondo Viola, "possiamo forse discutere il metodo con cui è stato presentato, ma quello che non possiamo discutere è la sostanza di questo Decreto di Natale". 

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