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Ance, nel 2024 calo del 21,3% dell'edilizia abitativa
Per il 2024, le previsioni sul comparto delle opere pubbliche sono di una crescita del 20%, pari a circa 10 miliardi di euro aggiuntivi rispetto al 2023. Ma il traino del Pnrr non sarà sufficiente per compensare il calo dell'edilizia abitativa, previsto al 21,3% nel 2024 rispetto al 2023. Complessivamente, per le costruzioni in Italia nel 2024 si prevede un calo del 7,4% rispetto all'anno precedente. E' quanto si legge nel rapporto dell'Osservatorio congiunturale 2024 dell'Ance, l'associazione dei costruttori edili. Ance prevede che la fine del superbonus, della cessione del credito, il ridimensionamento e l'assenza di una politica di incentivi per l'efficientamento energetico e sismico degli edifici porteranno a un crollo del 27% del mercato della riqualificazione abitativa e del 4,7% delle nuove costruzioni. Quanto al Pnrr, il rapporto rileva che c'è stata un'accelerazione nelle fasi di aggiudicazione e consegna dei lavori, ma si riscontrano ancora rallentamenti nella fase realizzativa, soprattutto nelle grandi opere. Sulla base di un'indagine Ance, circa 9 miliardi di grandi cantieri Pnrr aggiudicati non riescono a partire per problemi autorizzativi in materia ambientale, sovrapposizione di regimi normativi differenti e carenze progettuali. La riduzione di cassa conseguente alla rimodulazione del Pnrr, approvata a dicembre, secondo l'associazione dei costruttori potrebbe generare rallentamenti nella realizzazione delle opere, dovuti alle minori risorse a disposizione.