Gite scolastiche, docenti poliziotti. Il ministero: controllate bus e autisti

«Non siamo agenti». Lo sdegno dei presidi contro la nuova circolare di LUCA SALVI

Alcuni studenti durante un viaggio di istruzione

Alcuni studenti durante un viaggio di istruzione

Milano, 26 febbraio 2016 - Spetterà ai docenti controllare lo stato psicofisico del conducente del pullman, se beve o si fuma qualcosa di troppo, e la velocità tenuta in autostrada. E ancora pneumatici, luci e specchietti del veicolo. Professori-vigili e professori-carabinieri. Questo sembra imporre il vademecum allegato alla nuova nota del ministero dell’Istruzione per fornire le «indicazioni sulle modalità di organizzazione delle visite guidate e dei viaggi di istruzione», girata dagli Uffici scolastici regionali alle proprie scuole. Lombarde comprese.

Un testo elaborato dalla Polizia stradale nell’ambito del Protocollo d’intesa siglato con il ministero dell’Interno. Un regolamento «per viaggiare in sicurezza» che ha fatto saltare sulla sedia dirigenti e insegnanti. Dopo una tirata d’orecchi sulla «scelta dell’impresa di trasporto, troppo spesso condizionata da considerazioni di ordine economico» e che invece deve «contemperare le esigenze di risparmio con le garanzie di sicurezza», il vademecum ministeriale dà alcune dritte sull’«idoneità e condotta» del guidatore. Oltre a patente e carta di qualificazione, da chiedere come sempre preventivamente alle agenzie, «nel corso del viaggio» è richiesto ai docenti «accompagnatori» di «prestare attenzione al fatto che il conducente di un autobus non può assumere sostanze stupefacenti, psicofarmaci, né bevande alcoliche». Inoltre, anche se «l’idoneità del veicolo è attestata dalla revisione annuale, il cui esito è riportato sulla carta di circolazione, in maniera empirica si dovrà prestare attenzione alle caratteristiche» del mezzo: «l’usura pneumatici, l’efficienza dei dispositivi visivi, di illuminazione, dei retrovisori».

E ancora: «Più semplice è probabilmente prestare attenzione alla velocità tenuta: 80 km all’ora fuori dal centro abitato e 100 in autostrada». Prossimamente, magari, anche un blocchetto per le multe da portarsi nel bagaglio. «Mettono in capo ai docenti responsabilità fuori della loro portata – taglia corto Domenico Squillace, dirigente del liceo scientifico Volta di Milano – perché non possono mica controllare se durante la sosta in autogrill l’autista beve o assume stupefacenti. Quando ci chiederanno di controllare anche i piloti d’aereo e i macchinisti dei treni?». Per Agostino Miele, presidente dell’Associazione nazionale presidi Milano, «c’è il rischio che nessuno si offra più per andare in viaggio insieme ai ragazzi». La dirigente del milanese Torricelli riscontra «di non avere mai avuto problemi. Basta affidarsi a tour operator seri. Mi sembra comunque una comunicazione ridondante. Ho l’impressione che si voglia sempre trovare qualcun altro cui demandare le responsabilità». Se Mario Parabiaghi, del liceo Legnani di Saronno (Varese) nota che «sarebbe una sorveglianza improponibile per le scuole», per Leonardo Russo, a capo dell’Isis Galli di Bergamo, «tutto questo sembra un po’ assurdo. Io da preside ci vado tutt’ora in gita e già dobbiamo badare ai nostri ragazzi. Piuttosto che chiedere a noi, la polizia faccia più controlli».