Gaza, 14 maggio 2012 - Si pensava che quella che avrebbe dovuto svolgersi oggi a Gaza sarebbe stata l’udienza conclusiva, ma il processo a carico dei quattro presunti rapitori e assassini di Vittorio Arrigoni, l’attivista per i diritti umani dei palestinesi ucciso il 15 aprile 2011 nella Striscia da un gruppo di sedicenti integralisti salafiniti, non si è svolto. E’ stato aggiornato al 28 di maggio.

Il presidente della Corte militare non si è nemmeno presentato nell’aula del tribunale allestito presso la Prefettura per presunti altri impegni. Si tratta dell’ennesimo rinvio, nonostante le sollecitazioni, non molto pressanti a dire il vero, delle autorità italiana affinchè si arrivi ad un verdetto e soprattutto alla verità du quanto accaduto in tempi ragionevoli.

Intanto Egidia Beretta e Alessandra Arrigoni, madre e sorella del pacifista di 36 anni di Bulciago, hanno diffidato i vertici del movimento di estrema destra Forna Nuova ad utilizzare impropriamente l’immagine e le parole di Vik. “La madre di Vittorio Arrigoni e la sorella intendo diffidare pubblicamente Forza Nuova a proseguire nell’utilizzo illecito e quindi perseguibile penalmente, dell’immagine, delle parole e della vita di Vittorio Arriogoni. E’ noto come non abbia mai condiviso le idee di Forza Nuova e affiancare la sua immagine al simbolo di Forza Nuova è da ritenersi atto lesivo nei suoi confronti. Si auspica che Forza Nuova provveda immediatamente a rispettare la volontà della famiglia che sta valutando di attivare nei loro confronti un’azione legate a tutela di Vittorio e della sua memoria”, si legge sul log Guerrilla Radio, il sito internet dove il cooperante italiano pubblicava le sue corrispondenze dai territorio occupati e mantenuto in vita adesso dagli amici e dai familiari. La presa di posizione deriva dal fatto che i militanti di Forza Nuova, ideologicamente vicini alla causa palestinese per motivi politici sulla sovranità della popolazione locale rispetto a Israele, hanno più volte sfruttato il volto e i testi di Vittorio Arrigoni, il quale però è sempre stato contrario ai gruppi eversivi e a chi si richiama ai totalitarismi.

di Daniele De Salvo