Merate (Lecco), 19 novembre 2013 - Centro benessere direttamente sotto i tralicci dell’alta tensione, dove i campi elettromagnetici generati dai cavi in cui scorre corrente a 250mila volt sono così potenti da superare i tre tesla, tanto da non potervi rimanere per più di quattro ore consecutive perché altrimenti si rischierebbero possibili pesanti ripercussioni in termini di salute. Lo vogliono realizzare gli amministratori comunali di Palazzo Tettamanti, che hanno accolto la proposta di ampliare l’attuale impianto sportivo di via Giacomo Matteotti presentata dagli stessi gestori privati della struttura. Il progetto prevede la costruzione due nuove vasche tra cui una destinata alla riabilitazione più un’area fitness con tanto di sauna, che sorgerà però a ridosso dei tralicci dell’elettricità. A evidenziare i rischi tra l’altro sono stati gli stessi ideatori dell’iniziativa, che nel voluminoso faldone di presentazione hanno dovuto specificare che i clienti del futuro spazio relax non potranno stazionarvi appunto per più di 240 minuti proprio per non esporli a pericoli biologici.
È stato il consigliere della minoranza di «Insieme per Merate» Cesare Perego che sulla questione ha anche depositato un’interrogazione: «Sembra ridicolo ma è così, si prevede di allestire un centro benessere in un comparto ritenuto pericoloso al punto che in situazioni analoghe sono già state negate concessioni edilizie». Ma nell’interpellanza, composta da tre documenti, gli esponenti dell’opposizione puntano il dito contro l’intero piano, che, a loro avviso, «fa acqua da tutte le parti», non il massimo dato che si tratta di una piscina. L’intervento infatti costerà 6 milioni 300 mila euro. Circa la metà della cifra verrà infatti versata dai contribuenti mediante un leasing da 200mila euro a rata. Ma non tornerebbero nemmeno i conti sulle utenze, penali contrattuali, stime degli incassi previsti, abbonamenti, economicità in generale: «Siamo molto preoccupati per le possibili aree di indefinitezza, carenza e incoerenza dell’intera proposta», si legge nelle mozioni.
«Non riusciamo a cogliere la necessità di tale opera, specie in tempi di crisi quando le priorità dovrebbero essere rivolte altrove, come ai bisogni sociali che sono sempre più pressanti - prosegue Cesare Perego -. È stata aumentata la pressione fiscale perché sostengono che altrimenti il bilancio non reggerebbe, eppure sarà necessario aumentare le spese correnti per un’operazione che a nostro avviso presenta molte incognite, la maggior parte delle quali a carico dei cittadini e non degli operatori privati che premono per innalzare il centro benessere. La piscina oggettivamente richiede di essere messa a norma, ma si era parlato di una spesa di 100mila euro. Da qui ad un progetto del genere accolto senza alcun tipo di analisi mi pare che di acqua, giusto per rimanere in tema, ce ne passi parecchia».
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