
Claudio Cappelli
Barzanò (Lecco), 3 luglio 2016 – Viveva a Barzanò Claudio Cappelli, l'imprenditore 45enne originario di Vedano al Lambro, provincia di Monza, che venerdì è stato ucciso dai tagliagole dell'Isis in Bangladesh, ed era genero di Vittore Beretta, patron del noto marchio di salumi brianzolo. Era infatti sposato con Valeria, figlia del magnate degli insaccati. Insieme alla loro bimbo di appena sei anni a erra residente in centro paese, a due passi dagli storici stabilimenti del gruppo presieduto dal suocero.
Spesso era in giro per il mondo, all'estero per lavoro, proprio nello stato asiatico, divenuto quasi la sua seconda patria, per affari legati alla sua società, la «Star international» di Concorezzo, specializzata nella produzione di magliette e biancheria, con una filiale proprio in Bangladesh. Era partito da un paio di settimane. Prima aveva tappo in Cina poi aveva raggiunto Dacca. Avrebbe dovuto rientrare in Italia quest'oggi, domenica.
Proprio per via delle lunghe trasferte era spesso assente dal piccolo centro del Lecchese ma in zona il suo volto era comunque noto, se non altro perché entrato a far parte di una delle famiglie più conosciute. «Siamo tutti sconvolti e attoniti – commenta il sindaco Giancarlo Aldeghi -. A nome tutti i cittadini sono vicino ai familiari e ai parenti per il grave lutto provocato dall'inutile barbarie di fanatici ignoranti e crudeli».
«Era lì per effettuare il controllo di qualità della merce – racconta il padre Massimo -. Si recava spesso in quel bar, quando abbiamo appreso la notizia di quanto successo abbiamo subito temuto il peggio». Non rispondeva al telefono e come lui nemmeno Gianni Boschetti, l'imprenditore scampato all'attentato, suo amico che conoscono anche i genitori. Lui e sua moglie Rosa e la sorella Valentina hanno avuto conferma a funzionari della Farnesina della notizia che già si aspettavano solo nel primo pomeriggio di sabato.