ANDREA MORLEO
Cronaca

L'aspirante rifugiato va al rave. Con la bici dei detenuti

L'immigrato vive a Bellano e ha 23 anni. Arrestato dopo aver rubato nel carcere di Alessandria

Il keniano è stato già scarcerato

Il keniano è stato già scarcerato

Lecco, 18 agosto 2016 - Se in ballo non ci fossero faccende maledettamente serie come la questione migranti, la sicurezza del nostro Paese e i tantissimi soldi spesi ogni giorno per garantirla, la storia potrebbe anche essere messa in burla. Perché questa volta siamo oltre agli ormai iconici ladri di biciclette, siamo infatti ai «ladri al contrario» che vanno a rubare le biciclette agli stessi detenuti. È la storia allucinante che arriva da Alessandria dove sei individui sono stati arrestati per aver rubato le biciclette usate dai detenuti che beneficiano dei permessi per poter lavorare all’esterno della struttura. Le bici erano parcheggiate nella rastrelliera all’interno della casa circondariale San Michele, ad Alessandria.

Per impossessarsene i ladri hanno dovuto scavalcare anche la recinzione. Pensavano di farla franca, ma sono stati bloccati dalle guardie penitenziarie. Sei gli arrestati, tutti giovani, e tra questi anche un keniota Edward Muiruri Kinyanjui, 23 anni, abitante a Bellano e in attesa di asilo politico. Tutto qui? No perché l’aspirante rifugiato era diretto a un «rave party», così giusto per mettere la ciliegina sulla torta a una vicenda che definire assurda è poco. É successo tutto la notte di Ferragosto ma la cosa è trapelata solo in queste ore. I sei si erano incrociati alla stazione di Alessandria. Scesi dal treno, era da poco passata l’una, si sono messi in cammino verso Casale Monferrato, ma la loro intenzione era quella di raggiungere la località Frassineto Po dove era stato organizzato un rave party che si è concluso solo ieri a cui hanno preso parte circa 1.500 giovani provenienti da tutta Italia, grazie al tam tam dei social network.

Moltissimi di loro hanno raggiunto le campagne della Lomellina in auto, in furgone, in camper, a piedi e in bicicletta. Come volevano fare i sei arrestati. Quando si sono resi conto non c’era nessuna coincidenza ferroviaria per Casale Monferrato, si sono rassegnati a mettersi in cammino con i loro zaini. E così facendo nel buio della notte sono arrivati nientemeno che davanti al carcere.

Hanno notato alcune biciclette sulla rastrelliera situata all’interno. In quel momento, nella garitta all’ingresso del parcheggio del carcere non c’era nessuno. I sei hanno deciso di prendere le bici e si sono avviati verso la statale in direzione di Casale. Ma il loro viaggio è stato bruscamente interrotto dall’arrivo delle Volanti della questura, allertata dal carcere. Ieri mattina i sei giovani sono stati processati per direttissima, il giudice ha convalidato l’arresto e rinviato l’udienza per il patteggiamento e disponendo l’immediata scarcerazione. Che dire di più?