Lecco, 20 ottobre 2015 - La Procura di Lecco avrebbe aperto un fascicolo per omicidio per la morte del bambino di 28 giorni deceduto giovedì. Liam, residente con la famiglia a Ballabio, è stato dichiarato morto al Pronto soccorso del capoluogo giovedì e subito i sanitari hanno manifestato qualche dubbio su quello che poteva aver provocato la morte del neonato.
La prime perplessità sarebbero state espresse dal personale del 118 intervenuto a Ballabio e confermate dai medici del Pronto soccorso. All’origine dei dubbi il fatto che il bambino era già stato portato pochi giorni prima in ospedale, tanto che si è anche ventilata l’ipotesi di una negliegenza da parte dei medici che lo avevano dimesso. In quell’occasione la madre, che ha anche una bambina di poco più di un anno, aveva detto di essere caduta con il piccino in braccio.Anche i precedenti medici della madre del bambino hanno messo alcuni dubbi tanto da spingere la Procura della Repubblica di Lecco, nella persona del pubblico ministero Cinzia Citterio, a disporre un’autopsia che è stata fatta venerdì e i cui risultati hanno fatto scattare l’indagine per omicidio. Ancora non si conoscono i nomi degli indagati ma si parlerebbe dell’ambito famigliare e in particolare della madre.
Le indagini sono state coordinate dalla Questura attraverso l’ispettore capo Marco Cadeddu mentre l’autopsia sul piccolo corpo è stata eseguita da un medico di grande esperienza come il dottor Paolo Tricomi. Proprio basandosi sui risultati prodotti dall’anatomopatologo le indagini che prima non erano ben indirizzate, hanno preso una direzione definita e drammatica. Sarebbe stata esclusa la morte in culla come fattore medico e anche il ruolo di eventuali negligenze mediche sarebbe stato abbandonato. Bocche cucite in Procura sui dati emersi dall’autopsia ma non si ipotizzerebbero lesioni nel bambino compatibili con una caduta, al contrario il piccolo potrebbe essere stato scosso con violenza tanto da non lasciare segni visibili esternamente come da subito confermato dai sanitari del Pronto soccorso.
Fatto sta che ancora non è dato sapere chi sia iscritto nel registro degli indagati o su chi si stia concentrando l’attenzione degli inquirenti. L’ambito è però certamente quello della famiglai e la madre sembrerebbe essere la persona su cui si focalizza l’inchiesta, ma per ora si è nel campo delle ipotesi e solo nelle prossime ore dalla Procura arriveranno indicazioni più precise.