DANIELE DE SALVO
Cronaca

Merate, disabile prigioniero in casa per colpa della strada dissestata

Da anni chiede che sia asfaltata e dopo un incidente non esce più di casa e fa causa al Comune. Ma dal Municipio fanno sapere di avere le mani legate. "Quella strada è privata, rischiamo di finire davanti alla Corte dei Conti"

La carrozzina è inutilizzabile per via delle buche

Merate (Lecco), 29 dicembre 2015 - la sua disabilità non gli ha mai impedito di essere autonomo e di muoversi liberamente. La strada non asfaltata davanti casa invece sì. A causa dello sterrato, delle buche e della ghiaia nel gennaio 2010 è anche caduto malamente dalla carrozzina, tanto da finire in ospedale. Da allora non si azzarda più ad uscire senza essere assistito da qualcuno, almeno nel tratto dissestato e di fatto risulta prigioniero nella propria abitazione. Francesco Rota Biasetti, 40 anni di Merate, e suo papà Alessandro di 60, a lungo hanno atteso e sperato che dall’amministrazione comunale asfaltassero via Carlo Forlanini, una via privata ma ad uso pubblico che si estende nella frazione di Novate. Ad oggi tuttavia non è successo e per questo hanno deciso di citare il sindaco pro tempore in giudizio affinché provveda e per ottenere un risarcimento dei danni e dei disagi subiti.

L’udienza, fissata per il 23 dicembre in tribunale a Lecco, è slittata a febbraio. In aula li rappresenterà l’avvocato 57enne di fiducia Alessandro Patti, ex consigliere con studio in città, che ha prodotto una lunga e dettagliata relazione istruttoria con parecchi documenti allegati. La vicenda è delicata in termini di diritto. La strada è appunto privata, eppure collega altre due vie, viene utilizzata come collegamento da residenti e non, chi lì ha costruito ha regolarmente versato gli oneri di urbanizzazione, dispone di un parcheggio pubblico a tutti gli effetti, gli incaricati della nettezza urbana passano regolarmente, come i portalettere e gli addetti alla spalatura della neve, è dotata di illuminazione municipale, servizi e sottoservizi e alcuni tratti sono stati asfaltati a spese dei contribuenti. Bisognerebbe insomma solo completare l’opera per riservare a tutti gli abitanti lo stesso trattamento e soprattutto per consentire a Checco, come lo chiamano e lo conoscono tutti, di essere completamente indipendente.

«Chiediamo che via Carlo Forlanini venga qualificata come strada vicinale destinata ad uso pubblico e che il Comune si occupi della manutenzione ordinaria e straordinaria – spiega il legale -. Chiediamo inoltre la condanna del Comune al risarcimento del danno sia biologico sia morale che esistenziale». 

Ma dal Comune fanno sapere che il sindaco Andrea Massironi e i tecnici comunali non è che non vogliano asfaltare la strada, a loro avviso semplicemente non possono: «Rischiano di compiere un illecito e di finire davanti ai magistrati della Corte dei conti per danno erariale e di pagare l’intervento di tasca nostra, perché via Carlo Forlanini è classificata come privata». È da tempo che se ne discute, nel 1974 prima, quando la via era indicata come Strada della casetta, al momento della sua realizzazione e poi nel 2007, nel 2009, nel 2012 e nel 2014, quando a più riprese si è cercato di risolvere l’annosa vicenda. Eppure in passato la soluzione è sembrata a portata di mano. Inizialmente pareva che i residenti della zona fossero disponibili a cedere a titolo gratuito la strada in modo che divenisse formalmente pubblica. L’intesa tuttavia è sfumata perché alcuni abitanti, e quindi proprietari, si sono poi opposti. Si è allora quindi provato a valutare la possibilità che dall’Amministrazione venisse stanziato il 50% della somma necessaria per il progetto e che della restante parte se ne facessero carico i cittadini, ma anche tale eventualità è sfumata per il rifiuto da parte di alcuni degli interessati. Da qui la scelta dei ricorrenti di trascinare il primo cittadino in giudizio per metterlo alle strette.