Sorico, 4 febbraio 2016 - Ancora polemiche sul Pian di Spagna, ma questa volta, dopo le critiche mosse dagli agricoltori che hanno raccolto le firme contro le modalità di gestione dell’Oasi, arriva la contestazione degli ambientalisti contro il taglio di alcuni alberi secolari. Il gruppo «Occhi sul Pian di Spagna», di cui fanno parte anche Pierfranco Mastalli e Costanza Panella di Legambiente comunica di avere simbolicamente messo a dimora una piantina di gelso per rimpiazzare le due quasi centenarie, gradita mensa per passeracei e cesene, che, «su terreno della Riserva e ad opera di personale della stessa, sono state tagliate, senza apparente ragionevole motivo».
Un fatto grave che mette ancora più in difficoltà l’ente gestore già sorvegliata speciale dalla Regione. «Tali abbattimenti ci paiono, oltre che del tutto ingiustificati, anche dannosi considerato che gli alberi in questione contribuivano ad alimentare un gran numero di uccelli, appartenenti a diverse specie, in un momento tanto delicato come lo è quello della riproduzione - dichiara Lionello Bazzi portavoce del Cros Varenna - la tutela e la conservazione del patrimonio arboreo, sia pubblico sia privato, è uno dei compiti più importanti in capo alla Riserva, e deve essere perseguito invertendo il trend in atto da alcuni anni a questa parte che ha visto invece dilagare il preoccupante impoverimento di tale patrimonio». Il 2 febbraio ricorre la Giornata mondiale delle zone umide, una grande occasione per ricordare il ruolo fondamentale che svolgono questi ambienti che - se da un lato sono ecosistemi particolarmente sensibili all’impatto dei cambiamenti climatici - dall’altra sono una preziosa risorsa di acqua, di cibo e di stoccaggio del carbonio.
Lo slogan internazionale della giornata di quest’anno «le zone umide per il nostro futuro: i mezzi di sussistenza sostenibili» dà l’occasione per comprendere il ruolo e la funzione di laghi, paludi e torbiere per la conservazione della vita e della sua diversità e di promuovere l’inserimento di nuove aree e nuovi territori nell’elenco delle zone umide di importanza internazionale in base alla Convenzione di Ramsar che dal 1971 ha permesso di identificare le più importanti aree umide mondiali, caratterizzate da ecosistemi ad altissima biodiversità. Purtroppo noi qui dobbiamo segnalare invece una minaccia: più a nord, dove il delta della Mera porta le sue acque nel lago, in una delle porzioni più suggestive e di massima naturalità, l’area umida è lambita dal precario muro di contenimento delle scorie di lavorazione dell’acciaieria ex Falk.