Rescaldina (Milano), 17 giugno 2014 - Un esordio del genere, con personalità e senza la minima paura, di certo non se lo sarebbero mai aspettato. Forse non se lo sarebbe aspettato nessuno, a dire il vero. Ma sabato notte tutti erano incollati alla televisione, perché in fondo ci speravano. Speravano di veder sfrecciare Matteo Darmian sulla fascia con quella maglia azzurra incollata al petto e al cuore, speravano di sentire opinionisti e addetti ai lavori dire che quel ragazzino che loro avevano visto calcare i campi di periferia con la maglia della Carcor di Rescaldina era una delle più belle sorprese della Nazionale italiana. E così è stato.
Tutta l’Italia parla di lui. Paradossale per un ragazzo riservato come lui. «Era molto veloce e aveva un tocco di palla naturale - ricordano con orgoglio dalla Carcor, la società di calcio giovanile che alleva talenti all’oratorio di Rescaldina -. Abbiamo sempre creduto molto in lui, sin da piccolo si vedeva che aveva grandi doti naturali. In tanti ci provano, ma lui ha sempre avuto un dono». Matteo il predestinato. «Eravamo sicuri che avrebbe sfondato - racconta Gianni Crugnola, segretario e anima della Carcor insieme al presidente Maurizio Carminati -. Certo, nessuno si aspettava che sarebbe arrivato fino ai Mondiali. È una grande emozione per tutto il paese e per la nostra società».
Già, la società. La Carcor - ovvero Centro addestramento ragazzi calcio oratorio Rescaldina - rappresenta da anni un punto di riferimento per i giovani di tutto il territorio. Matteo Darmian, ma anche Marco Simone: due i calciatori che hanno mosso i primi passi nella Carcor e che poi hanno indossato la maglia della Nazionale. Darmian e Simone, ma non solo. Atleti e atlete - perché la Carcor è molto attiva anche nel calcio femminile - sono partiti dall’oratorio di Rescaldina per andare alla conquista di trofei. Dai dilettanti fino ai professionisti: sono in tanti ad avere radici comuni.
Eppure alla Carcor non ci sono luminari dei calci piazzati, personalità di fama internazionale della preparazione atletica o tecnici di grido. «Non sappiamo spiegarcelo, forse lassù qualcuno ci ama» scherza Crugnola. «Siamo un gruppo di volontari, eppure spesso abbiamo avuto con noi allenatori davvero validi - prosegue -. Sarà l’atmosfera familiare, sarà che siamo persone semplici: tutti collaboriamo per il bene di ragazzi e ragazze. Ci interessa solo questo. Siamo supportati anche dalle famiglie, i genitori sono importantissimi per i ragazzi: se mantengono i piedi per terra, anche i figli crescono in modo serio». E Matteo Darmian ne è un esempio lampante.
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