Boffalora Sopra Ticino (Milano), 17 ottobre 2017 - Tanta è l’esasperazione dei cittadini che un boffalorese è arrivato perfino ad armarsi di mazza da baseball alla vista di due donne nomadi che girovagavano per le vie del paese. È successo l’altro giorno nella zona periferica di Boffalora sopra Ticino dove due nomadi hanno cominciato a citofonare tra le abitazioni proponendo la vendita di alcuni mazzi di fiori. Hanno raggiunto Boffalora a bordo di una Fiat 500 rossa e hanno attraversato diverse case finché si sono imbattuti in un giovane che non ha apprezzato la presenza delle due donne particolarmente insistenti e, suo dire, maleducate sia nell’approcciarsi che nel condurre eventuali trattative.
Il sospetto dell’uomo era che, mentre una di loro proponeva la vendita dei fiori, l’altra cercava di guardarsi attorno nell’intento di individuare una via per entrare in casa a rubare. Cosa già avvenuta più volte anche nel recente passato e non solo a Boffalora sopra Ticino ma in tutti i paesi del circondario. Ad un certo punto, per via della tensione accumulata, è così nato un parapiglia. Una delle due donne avrebbe minacciato la mamma del cittadino che, al culmine dell’arrabbiatura, si è armato di mazza da baseball. Minacciando a sua volta le due nomadi che si sono incamminate verso altre abitazioni continuando a citofonare. Il residente ha allertato la Polizia locale di Boffalora sopra Ticino giunta subito sul posto per verificare quello che stava accadendo. Fortunatamente la situazione non è degenerata in rissa e tutto si è tranquillizzato. Le due donne sono state identificate come italiane residenti in un appezzamento nomadi a San Giorgio di Lomellina, nel territorio del Pavese.
Non avevano titolo per vendere fiori porta a porta e così la merce è stata sequestrata dalla polizia locale. Verranno sanzionate come venditrici abusive secondo il regolamento di polizia locale. Gli agenti hanno, infine, intimato alle due nomadi di lasciare immediatamente il paese. Sono risalite sulla loro Fiat 500 rossa e, per sicurezza, sono state accompagnate dagli stessi agenti fino alla rotonda che dà per Cerano, al di là della sponda piemontese del Ticino.