Rescaldina (Milano), 4 dicembre 2015 - «Di ristoranti ce ne sono tanti, di osterie del buon essere ce n’è una sola». Si respira entusiasmo nelle parole del sindaco Michele Cattaneo e in effetti non potrebbe essere altrimenti. Domani alle 18 sarà inaugurato ufficialmente quello che è a tutti gli effetti un progetto voluto, nato e cresciuto a Rescaldina e che rappresenta ad oggi il primo esempio in Italia di locale sequestrato alla criminalità rinato nel mondo della ristorazione.
Fra due Amministrazioni comunali - quella di centrodestra dell’ex sindaco Paolo Magistrali e quella attuale di centrosinistra retta proprio da Cattaneo - e con il lavoro della cooperativa sociale Arcadia e di diverse associazioni del territorio, come Team Down, Dire Fare Giocare, La libreria che non c’è, Gasabile, Slow Food Legnano, Ial Lombardia di Legnano ed Enaip di Busto Arsizio, apre finalmente i battenti La tela. Probabilmente in paese questa nuova “osteria del buon essere” sarà conosciuta ancora per un po’ come “ex Re Nove”, visto che il locale nasce proprio dalle ceneri e all’interno degli spazi di quello che fino al 2011 è stato un ristorante noto sulla Saronnese. Poi l’immobile è stato confiscato perché di proprietà di una famiglia ritenuta vicina alla criminalità organizzata ed è rimasto chiuso.
Tante idee che si sono sviluppate attorno all’ex Re Nove. Tutte però con un filo conduttore: mettere a disposizione dei cittadini l’immobile sequestrato alla criminalità. Così, con 175mila euro messi a disposizione dalla Regione Lombardia nell’ambito del progetto “Tutto il gusto della legalità” e i circa 30mila euro di finanziamento erogati dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, oltre all’aiuto imprescindibile di molti volontari, la cooperativa Arcadia e il suo gruppo di associazioni hanno rimesso a nuovo lo stabile. Che domani vivrà il proprio primo momento di gloria con una grande inaugurazione, alla quale parteciperanno cittadini, esponenti delle associazioni, ma anche una quindicina di sindaci del territorio. «Questo testimonia il fatto che La tela è un luogo simbolo per tutta la zona - commenta Michele Cattaneo -. Vogliamo dimostrare che le buone pratiche si possono attuare e servono realmente». Un ristorante vero e proprio con anche birreria ed enoteca, 120 posti a sedere al piano terra e quattro sale al piano superiore che saranno messe a disposizione di gruppi e associazioni che ne faranno richiesta. La tela si preannuncia come un progetto del tutto nuovo non solo nel territorio, ma in tutta Italia. «In questo posto saranno ottive persone diverse, in tutti i sensi - racconta Giovanni Arzuffi della cooperativa Arcadia -. Qui lavoreranno circa una quindicina di persone, fra cui anche una ragazza diversamente abile. Alla tela verranno a fare alternanza scuola-lavoro anche studenti dello Ial e dell’Enaip. L’obiettivo? Dimostrare che si può condurre un’attività del genere senza compromessi economici, senza il malaffare, ma puntando su qualità ed eticità». Il locale sarà aperto tutti i giorni tranne il lunedì.
di CRISTIANA MARIANI