Lodi, 18 aprile 2011 - Non è durata nemmeno 24 ore la permanenza dei 13 tunisini arrivati nel Lodigiano sabato pomeriggio in base a un piano di ripartizione concertato tra prefettura, Protezione civile e Croce Rossa di Milano. «Due se ne sono andati già sabato sera, dopo cena, gli altri due nel primo pomeriggio - ha raccontato ieri il sindaco di Corte Palasio, Marco Stabilini -. Uno aveva i genitori a Parigi, gli altri parenti e amici a Milano e Bologna. Erano tutti giovani e col cellulare: ci hanno chiesto la scheda telefonica. Siamo stati avvisati del loro arrivo solo venerdì pomeriggio ma abbiamo subito attivato due delegati della Protezione civile, recuperato indumenti dalla Caritas, sistemato dei locali alla frazione Cadilana e predisposto una convenzione con un locale per i pasti».

Erano ancora a Cervignano, ieri pomeriggio, invece i 5 tunisini, tutti tra i 18 e i 20 anni, accolti nell’ex scuola elementare, ma solo per la scarsità di mezzi di collegamento nei giorni festivi. «Vogliono andare in Francia e Germania, dove hanno parenti: partiranno entro domani - ha spiegato il sindaco Inicco Bodini -. Abbiamo garantito loro posti letto, messo a disposizione le docce della palestra e fornito i pasti. In futuro altri profughi? Valuteremo. È un bell’impegno e la struttura non è ideale».

«L’emergenza profughi? È già finita perché i due tunisini di circa 20 anni se ne sono andati stamane attorno alle 9.30, diretti a Nizza - ha aggiunto ieri il sindaco di Castiglione, Umberto Daccò -. Ho gestito personalmente la situazione: la protezione civile ci ha dato brande e coperte mentre l’associazione “Bambini di Chernobyl” ha allestito i propri locali. Abbiamo fatto trovare degli alimenti all’arrivo e dato dei buoni pasto per locali convenzionati. Parlavano un francese misto all’arabo, ma sono bastati gli sguardi per cogliere la loro disperazione».

E se ne dovessero arrivare altri? «Castiglione ha fatto la propria parte, rispondendo a una richiesta istituzionale. Forse vedere che si tratta di persone che hanno bisogno solo di un punto d’appoggio di qualche giorno sensibilizzerà altri Comuni che prima non avevano dato la propria disponibilità».

«La prefettura ci ha detto di controllare le presenze solo al mattino - ha affermato Verusca Bonvini, sindaco a Bertonico -: stamane dei due tunisini arrivati ieri, di 23 e 25 anni, a cui abbiamo dato una camera con servizi igienici e una convenzione per pranzo e cena ce n’era solo uno».