Lodi, 21 maggio 2011 - Nuvola di fumo al poligono di viale Milano, area blindata per spegnere un maxi incendio. L’allarme è scattato alle 16 di ieri: «Sei nostri uomini si stavano esercitando. All’ultimo colpo sparato da un operatore, con la pistola Beretta 92 d’ordinanza, dall’apposita finestra, contro un bersaglio a 25 metri, un bossolo è caduto al di fuori dell’area di cemento preposta, su erba secca e piumini, finendo con l’appiccare il rogo», racconta il comandante della Polizia provinciale Angelo Miano. Una delle armi degli agenti è ststa avvolta tra le fiamme. «Non so in che condizioni sia ma non mi muoverò di qui finché l’avrò trovata. Non posso rischiare la prenda qualcuno», ripeteva ieri il proprietario. Sul posto sono intervenuti venti pompieri, con sei mezzi da Lodi, Sant’Angelo e Casale. Intanto la Polizia locale ha chiuso la strada da piazza 3 agosto a via Cadamosto, per consentire ai vigili del fuoco di spegnere il rogo.


L'acqua è stata presa dalla roggia Valentina, che corre parallela al centro di tiro di via Martiri del poligono e al locale Mon amour. In mezz’ora la combustione è stata spenta. Il responsabile della struttura Luigi Felloni ha spiegato: «C’era di mezzo ancora una stanza, altrimenti avremmo sentito una serie di esplosioni perché il fuoco non avrebbe risparmiato le 80 armi e 10mila munizioni appena ordinate e presenti nell’armeria in cemento armato. È andata bene. Purtroppo il legno dei punti in cui si spara con pistole e fucili, messo per impedire che i proiettili rimbalzino, ha subito preso fuoco mandando in fumo tutta l’area tiro, ampia 7 metri per 3.

Non riesco a spiegarmi un disastro simile, c’era la sabbia intorno e ci sono stati altri principi d’incendio provocati da bossoli o scintille, ma li abbiamo sempre spenti con gli estintori. Invece stavolta è andata male nonostante l’intervento con due estintori. Suppongo ci fosse a terra polvere da sparo, ma anche questa ipotesi non dovrebbe essere sufficiente a spiegare un inferno simile. Stiamo contattando un poligono del territorio per trasferirci le armi. Il tetto è crollato e i danni sono tanti. È rimasto in piedi solo l’edificio d’ingresso. Carbonizzate le 4 postazioni usate dai clienti». La fumata nera ha attirato anche molti residenti, come il negoziante Edoardo Silva del negozio Smile di viale Dalmazia: «Non ho sentito scoppi ma visto la nuvola nera alta 100 metri e mi sono precipitato a vedere cosa stava succedendo».