Lodi, 26 aprile 2012 - La crisi come opportunità per cambiare? Ne è convinta Anna Bettoli (indirizzo e-mail: anna.bettoli@digitaldiscovery.it), docente “storica” dell’istituto Einaudi, che oggi parlerà a Firenze, nel corso della Dew (Donna è web) Conference, al Salone Next della Mostra Internazionale dell’Artigianato, sul tema “La via artigiana all’innovazione digitale nel turismo e nel tempo libero”, presentando il portale Internet www.unconventionaltour.net.
Professoressa Bettoli, la sua è davvero una storia “non convenzionale”?
«Quando la riforma Gelmini ha eliminato i tirocini formativi, così utili nei corsi turistici, ho messo a frutto la mia specializzazione in marketing. A 49 anni mi sono rimessa a studiare, partecipando a un master sul digitale dove ho conosciuto Andrea Casadei Lucchi, Michele Mossali e Carlo Pasqualicchio, con cui ho fondato “Digital discovery”, l’associazione culturale che presiedo e che punta a sfruttare le potenzialità della rete per creare progetti inerenti attività di ricerca, formazione, ricreazione, tempo libero. Unconventional tour è il primo nato: un portale di turismo in cui il cliente riesce a crearsi un sogno “ad hoc”. Non vendiamo viaggi ma forniamo ai clienti (a cui viene chiesto solo il login) informazioni e la possibilità di partecipare ad eventi. Mettiamo in contatto operatori medio piccoli, italiani e stranieri, che troviamo attraverso un lavoro di ricerca artigianale di proposte non convenzionali, appunto, con una persona o un piccolo gruppo che ama viaggiare, rispetta la natura e vuole entrare in contatto con la realtà che visita».
Un esempio?
«L’albergo diffuso (impresa ricettiva formata da più stabili, ma con servizi unitari di tipo alberghiero, ndr) in un antico borgo, sostenendo le economie locali. Uniamo le potenzialità del digitale, lavorando con le immagini. Ci sarà anche lo spazio “social unconventional think”, con momenti di discussione, e un blog dedicato alla formazione e ai giovani. Noi, con molta esperienza, ci abbiamo messo un anno a realizzare il progetto: i giovani sono disarmati. Daremo dunque idee sul co-working (condivisione di uffici) e uno spazio “ricreation talent” per i talenti emergenti nel campo di moda e design, con scambi culturali e opportunità di vetrina».
Perché avete scelto Dew come partner?
«Il digital web è un’opportunità di lavoro, svolgibile in luoghi diversi, e consente di allacciare nuovi rapporti. Dietro al progetto è sorta una rete di collaborazione tutta al femminile».
laura.debenedetti@ilgiorno.net
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