2010-01-04
di FABRIZIO LUCIDI
BREMBIO
DOPO LE BOTTE e i picchetti davanti ai cancelli, i sindacati si spaccano. Cisl e Cgil da una parte, Slai-Cobas dallaltra. Perché mentre i primi hanno convocato questa mattina, alle 9.30, lassemblea dei lavoratori allinterno dello stabilimento della Fiege Borruso per spiegare laccordo trovato con lazienda, i Cobas, dalle 5.30, promettono picchetto a oltranza davanti ai cancelli e blocco dei tir.
IL 30 DICEMBRE è finita con una carica delle forze dellordine, due operai feriti, due poliziotti in ospedale, un sindacalista e un lavoratore romeno arrestati per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Al centro della disputa, il futuro dei 68 lavoratori della cooperativa Rsz che ha perso un appalto nello stabilimento della Fiege (attiva nella logistica alimentare) a favore della ditta Ucsa. Questultima ha promesso di assumere tutti: 40 a partire dal 1 gennaio, gli altri 28 dall11 gennaio. Con un contratto multiservizi nella categoria commercio da 900 euro al mese per 40 ore settimanali, contro i circa 516 per 24 ore offerti in un primo momento. Ma i Cobas non ci stanno. «La Fiege non è in crisi, apriranno un nuovo capannone attacca Fulvio Di Giorgio, 41 anni, sindacalista arrestato nei tafferugli e scarcerato il giorno dopo . La ditta e la cooperativa Ucsa vogliono lavoratori pagati a cottimo e non sindacalizzati». I Cobas non hanno firmato alcun accordo. E sullincontro in Prefettura attaccano: «È un bluff, cacceranno i lavoratori il 26 gennaio. Troveranno un motivo per mandarli in unaltra ditta nel raggio di 50 km. Ma noi rappresentiamo la maggioranza dei lavoratori sempre più arrabbiati. Cisl e Cgil, forse, non lhanno ancora capito».
SUI DISORDINI, Di Giorgio è netto: «AllOrtomercato di Milano nel 2005 bloccammo 500 tir e non accadde nulla. A Brembio la gestione dellordine pubblico è stata scandalosa. Era una questione fra lavoratori e azienda, carabinieri e polizia non dovevano prendere parte ». Di Giorgio rivendica il blocco dei tir. «Se qualcuno conosce un modo di scioperare, senza fermare la produzione, sono curioso di ascoltarlo. Lo sciopero è un diritto costituzionale: cè gente che ha famiglia e perde il posto. La prossima volta che fanno? Ci tirano giù dai tetti?». Si allarga il fossato fra Cobas e il duo Cisl-Cgil. Roberto Savoldelli, delegato Cgil, attacca: «Le scelte dello Slai-Cobas sono strumentali. È gente che viene da fuori, rappresentavano poco più di 30 persone, dopo laccordo che abbiamo raggiunto non più di 15». Cgil difende lintesa trovata assieme alla Cisl con lazienda: «Tutti e 68 i lavoratori a rischio saranno assunti. Abbiamo ottenuto ciò che ci siamo prefissi: nessuno perderà il posto. Dal 7 gennaio comincia la trattativa sui contenuti del contratto assieme allazienda. Ma le guerre preventive non servono».
di FABRIZIO LUCIDI
BREMBIO
DOPO LE BOTTE e i picchetti davanti ai cancelli, i sindacati si spaccano. Cisl e Cgil da una parte, Slai-Cobas dallaltra. Perché mentre i primi hanno convocato questa mattina, alle 9.30, lassemblea dei lavoratori allinterno dello stabilimento della Fiege Borruso per spiegare laccordo trovato con lazienda, i Cobas, dalle 5.30, promettono picchetto a oltranza davanti ai cancelli e blocco dei tir.
IL 30 DICEMBRE è finita con una carica delle forze dellordine, due operai feriti, due poliziotti in ospedale, un sindacalista e un lavoratore romeno arrestati per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Al centro della disputa, il futuro dei 68 lavoratori della cooperativa Rsz che ha perso un appalto nello stabilimento della Fiege (attiva nella logistica alimentare) a favore della ditta Ucsa. Questultima ha promesso di assumere tutti: 40 a partire dal 1 gennaio, gli altri 28 dall11 gennaio. Con un contratto multiservizi nella categoria commercio da 900 euro al mese per 40 ore settimanali, contro i circa 516 per 24 ore offerti in un primo momento. Ma i Cobas non ci stanno. «La Fiege non è in crisi, apriranno un nuovo capannone attacca Fulvio Di Giorgio, 41 anni, sindacalista arrestato nei tafferugli e scarcerato il giorno dopo . La ditta e la cooperativa Ucsa vogliono lavoratori pagati a cottimo e non sindacalizzati». I Cobas non hanno firmato alcun accordo. E sullincontro in Prefettura attaccano: «È un bluff, cacceranno i lavoratori il 26 gennaio. Troveranno un motivo per mandarli in unaltra ditta nel raggio di 50 km. Ma noi rappresentiamo la maggioranza dei lavoratori sempre più arrabbiati. Cisl e Cgil, forse, non lhanno ancora capito».
SUI DISORDINI, Di Giorgio è netto: «AllOrtomercato di Milano nel 2005 bloccammo 500 tir e non accadde nulla. A Brembio la gestione dellordine pubblico è stata scandalosa. Era una questione fra lavoratori e azienda, carabinieri e polizia non dovevano prendere parte ». Di Giorgio rivendica il blocco dei tir. «Se qualcuno conosce un modo di scioperare, senza fermare la produzione, sono curioso di ascoltarlo. Lo sciopero è un diritto costituzionale: cè gente che ha famiglia e perde il posto. La prossima volta che fanno? Ci tirano giù dai tetti?». Si allarga il fossato fra Cobas e il duo Cisl-Cgil. Roberto Savoldelli, delegato Cgil, attacca: «Le scelte dello Slai-Cobas sono strumentali. È gente che viene da fuori, rappresentavano poco più di 30 persone, dopo laccordo che abbiamo raggiunto non più di 15». Cgil difende lintesa trovata assieme alla Cisl con lazienda: «Tutti e 68 i lavoratori a rischio saranno assunti. Abbiamo ottenuto ciò che ci siamo prefissi: nessuno perderà il posto. Dal 7 gennaio comincia la trattativa sui contenuti del contratto assieme allazienda. Ma le guerre preventive non servono».
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