Codogno (Lodi), 1 giugno 2017 - Avrebbe potuto spiegare nel dettaglio il modus operandi, di come aggirava il fisco e il jobs act in collaborazione con i titolari della Multiconsult di Codogno. E invece, Claudio Proietti, 66 anni, commercialista di Latina, ieri, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Lodi Lidia Castellucci si è avvalso della facoltà di non rispondere. Resterà dunque in carcere. Adesso toccherà agli imprenditori codognesi Mario Ciceri, 73 anni, e al figlio 46enne Attilio essere interrogati dal magistrato. Padre e figlio, anche loro richiusi alla Cagnola, dovranno giustificare l’evasione di 14,6 milioni di euro di Iva, di come hanno percepito 132.955 euro di indebite agevolazioni previste dalla Legge di Stabilità (con conseguente truffa aggravata ai danni dello Stato) ed emesso attraverso le società fittizie 35,6 milioni di euro di false fatture. Una di queste, per circa 300mila euro, è risultata emessa in favore del Perugia Calcio. Tutti gli indagati sono finiti in carcere con l’accusa di associazione a delinquere e frode fiscale. L’operazione della Guardia di finanza di Lodi, guidata dal colonnello Massimo Benassi, coordinata dalla Procura di Lodi, è nata nel dicembre 2015.
La Multiconsult srl è una software house specializzata in pacchetti per la logistica e con una vasta clientela internazionale, tra cui i porti di Ancona e Livorno. I 120 dipendenti a fasi alterne venivano costretti a firmare lettere di dimissioni per passare successivamente come "nuovi assunti" a un’altra delle società fittizie. L’ideatore del sodalizio criminale, secondo la Procura di Lodi, sarebbe il commercialista di Latina. Claudio Proietti è un nome che ricorre in diverse inchieste e che lo scorso anno fu rinviato a giudizio per cinque casi di bancarotta fraudolenta. Coinvolti nell’inchiesta lodigiana altri quattro commercialisti, finiti ai domiciliari. Si tratta del revisore contabile dell’azienda, Armando Spanò, 58 anni di Milano, e tre colleghi di studio di Claudio Proietti: Lino Sarallo, 68 anni di Latina, arrestato mentre era in vacanza a Ponza, Fabio Galante 50 anni di Latina e Angela Di Legge 45 anni di Roma. I militari guidati dal colonnello Benassi hanno inoltre sequestrato le quote della Multiconsult e 62 immobili riconducibili agli arrestati, tra cui ville, terreni, appartamenti e perfino una casa su due piani in piazzale Clodio a Roma e un attico di lusso in centro a Venezia: valore complessivo, 26 milioni di euro.