Secugnago (Lodi), 5 febbraio 2016 - Sarà interrogato questa mattina dal gip di Cremona e alla presenza del legale Emanuele Basile, Cristinziano Grazzani, 65 anni, presidente della onlus ‘Sei per secu’ di Secugnago, finito in carcere martedì mattina perché accusato di essere la mente di una truffa ben studiata, perpetrata ai danni della Unione Europea, ma soprattutto ai danni dei poveri. Altre undici persone, insieme a Grazzani, sono accusate a vario titolo di associazione a delinquere dedita alla truffa ai danni della Comunità Europea, peculato, falso e illecita vendita ricettazione e riciclaggio di prodotti ortofrutticoli destinati alla distribuzione gratuita nel settore socio assistenziale. La onlus dirottava enormi quantità di frutta e verdura destinata gratuitamente al settore assistenziale e la rivendeva sul mercati italiano ed estero.
Più di 13mila tonnellate negli ultimi quattro mesi per un guadagno totale di 4 milioni di euro. Nove persone sono finite in carcere, tre ai domiciliari. Arresti eseguiti su disposizione del gip di Lodi Alessandra Del Corvo in 19 province della Lombardia, Emilia, Lazio, Veneto e Campania. Due solo nel Milanese, tre nel Lodigiano. Oltre a Grazzani, è finito in manette e rinchiuso nel carcere di Lodi anche Ambrogio Cesari, grossista di frutta e verdura di San Colombano. Il banino, ieri mattina, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del gip Alessandra Del Corvo. L’altro lodigiano ai domiciliari è Alessandro Vellani di Castiraga Vidardo, socio di un’impresa ortofrutticola con sede a Milano, che verrà interrogato dal gip lunedì mattina.
Anche il collaboratore di Grazzani, Biagio Piscopo, originario del Napoletano, a Lodi da qualche tempo, è finito in carcere a Pavia. Ha deciso, invece, di non rispondere alle domande del gip di Milano, Massimo Rivieccio, residente nel Milanese, in carcere a San Vittore. Rivieccio è difeso di fiducia dall’avvocato Concetta Carfagna che aspetta di esaminare gli atti del pm, ma assicura la completa estraneità del suo assistito ai fatti. Agli arresti anche i rappresentanti delle imprese che commercializzavano gli stock e diversi operatori dei mercati rionali di Latina e Verona.
di CARLO D'ELIA