Mantova, 20 maggio 2012 - Una scossa di terremoto di magnitudo 4.1 è stata registrata all'1:13 in Pianura Padana, tra le province di Modena, Mantova, Ferrara e Rovigo. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 6,2 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni modenesi di Finale Emilia e San Felice sul Panaro, e di quello mantovano di Sermide. La scossa è stata seguita all'1:43 da una replica di magnitudo 2.2. Poi, alle 4.04 da una ancora più forte, di magnitudo 5.9.
COLPITI TREDICI COMUNI - Sono tredici i comuni lombardi, tutti in provincia di Mantova, dove sono stati registrati danni ad edifici pubblici e privati per il terremoto di questa notte con epicentro in Emilia. ''Per fortuna in Lombardia non sono segnalati danni alle persone - ha commentato l'assessore regionale alla Protezione civile, Romano La Russa -. La nostra Protezione civile, da subito allertata, sta seguendo momento per momento
l'evolversi della situazione pronta a intervenire con uomini e mezzi''. In una nota, la Prefettura ha fornito l'elenco dei paesi piu' colpiti: sono tredici e tutte nella bassa, ai confini con le province di Modena e Ferrara: si tratta di Moglia, Poggio Rusco, Sermide, Felonica, Gonzaga, Quistello, Revere, Pieve di Coriano, San Giacomo delle Segnate, Schivenoglia, San Giovanni del Dosso, Villa Poma, Ostiglia.
E fra questi, quello con i danni più ingenti è Moglia, dove il Municipio e un centinaio di abitazioni risultano inagibili per crolli e lesioni. ''E' stato istituito un Centro Operativo di Crisi presso il Museo delle Bonifiche - ha aggiunto l'assessore - mentre le persone evacuate sono ospitate presso la palestra comunale dove la colonna mobile provinciale di Mantova sta allestendo una cucina da campo''. Intanto e' stato attivato l'intervento tecnico della Sede territoriale di Mantova a supporto dei comuni interessati per le prime verifiche strutturali sugli edifici. A Gonzaga danneggiato anche un caseificio e il suo magazzino di stoccaggio di Parmigiano Reggiano: 18 mila forme sono cadute dagli scaffali.
DANNI NELLE CHIESE - Non ci sono persone coinvolte ma tanta paura, danni a fabbricati e chiese, con qualche disagio per le funzioni religiose. La zona più colpita è la bassa, al confine della provincia di Modena. A Felonica Po il parroco don Renato Zenzini doveva celebrare un battesimo e non si è perso d'animo per il sisma. La chiesa è inagibile, come tutte quelle dell'unità pastorale. Così per officiare la funzione ha chiesto e ottenuto ospitalità al circolo Arci. "Non ci sono problemi - ha spiegato -. Nel nostro paese abbiamo rapporti buoni con tutti". Il fonte battesimale è stato portato nel circolo e don Renato ha annotato sul registro che il piccolo Jacopo è stato battezzato al circolo a futura memoria, per i suoi successori e per il bambino, quando sarà diventato grande. Non è la prima volta che un terremoto crea danni nelle chiese della zona di don Renato.
Dal terremoto dello scorso 17 luglio quella di Sermide è ancora chiusa. In quella di Quatrelle, il paese più vicino al confine con il ferrarese, questa notte è crollato il soffitto danneggiando anche l'altare. Inagibile la chiesa romanica di Santa Croce così come quella di Felonica e quella di Moglia. Anche a Quistello la chiesa è inagibile e così il parroco, don Marco, si è arrangiato per la celebrazione delle cresime nel teatro parrocchiale. I vigili del fuoco di Mantova hanno segnalato danni anche agli edifici di Gonzaga. Quattro automezzi dei vigili del fuoco di Milano, con relative squadre, sono partiti per Mantova per agire come supporto ai loro colleghi che operano per i controlli e i primi interventi.
Al vescovo di Mantova, monsignor Roberto Busti, l'arcivescovo di Milano Angelo Scola, Metropolita della Lombardia, ha inviato un messaggio di solidarietà. Esprimendo una preghiera per le vittime emiliane e solidarietà alla diocesi mantovana così duramente colpita, Scola ha promesso: "La Chiesa ambrosiana che ti ha generato nella fede - riferendosi ai natali milanesi di Busti -, è pronta a rispondere alle necessità che ci presenterai".
DANNI IN STALLE E MAGAZZINI - Questa notte, nelle stalle di Sermide, nel Mantovano, gli animali erano agitati, le vacche muggivano, i cani abbaiavano. “Pensavamo che fosse il cambio del tempo - hanno detto alcuni allevatori – ma poi è arrivato il terremoto”. Secondo una prima rilevazione della Coldiretti Lombardia, circa 200 mila forme di Grana e di Parmigiano impilate nei locali di stagionatura sono cadute a terra da diversi metri di altezza, o si sono ammassate una sull’altra in bilico sui ripiani, tanto che è pericoloso entrare nei magazzini perché c’è il rischio che vengano giù a valanga. Un pericolo mortale – spiega la Coldiretti Lombardia - visto che ogni forma pesa fra i 36 e i 38 chili. Le scosse hanno anche rovesciato il latte contenuto nelle “caldere”, le grandi vasche semi cilindriche per la lavorazione del formaggio. Il danno solo per Grana e Parmigiano potrebbe sfiorare i 50 milioni di euro. E poi ci sono le crepe nei fienili, tegole cadute dai tetti delle cascine, cornicioni che si sono staccati, vecchi fabbricati sono crollati, alcune forme di grana padano impilate nei magazzini sono state spostate dalla forza del sisma e sono precipitate a terra.
REGIONE CHIEDE LO STATO DI EMERGENZA - Regione Lombardia ha chiesto lo stato di emergenza. Ne dą notizia il presidente Roberto Formigoni dopo una prima rilevazione dei danni provocati dal sisma che, in diversi comuni del mantovano, appaiono assai rilevanti.
OSTIGLIA - ''Paura tanta, il paese è sceso subito in strada alla prima scossa e dopo la seconda qualcuno ha preferito trovare rifugio in auto, fortunatamente i danni ai primi esami sono piuttosto limitati e riguardano soprattutto le chiese'': lo ha detto, raggiunto telefonicamente, Umberto Mazza, il sindaco di Ostiglia, uno dei comuni mantovani vicini alla zona dell'Emilia colpita dal sisma. ''Grossi danni non ne abbiamo subiti - spiega il primo cittadino che è nella chiesa parrocchiale per verificare la situazione - ma anche qui, come in altro comuni della zona, sono state danneggiate le chiese. Qui la nostra protezione civile ha dichiarato inagibile il santuario della Madonna della Comuna dove c'e' stato un crollo di parte del campanile. Qualche danno anche alla chiesa parrocchiale''.
PALAZZO DUCALE CHIUSO - La forte scossa ha aperto alcune crepe a Palazzo Ducale di piazza Sordello a Mantova che, dopo le verifiche dei vigili del fuoco, è stato chiuso al pubblico. Sono in corso verifiche più
approfondite da parte dei tecnici della Sovrintendenza ma a quanto pare non ci sono danni alla Camera degli Sposi di Andrea Mantegna. Stessa sorte anche per Palazzo della Ragione in Piazza delle Erbe: alcune crepe hanno consigliato di vietare l'ingresso al pubblico. In città alcune zone del centro storico sono transennate per la caduta di alcuni calcinacci dai palazzi privati più antichi.
SCUOLE CHIUSE - Domani e dopodomani resteranno chiuse le scuole in molti Comuni del basso mantovano duramente colpiti dal sisma. Niente lezioni per due giorni a Gonzaga, Poggio Rusco, Ostiglia, Moglia, Sermide, Pegognaga, San Giacomo delle Segnate e Schivenoglia. A Felonica, invece, le lezioni riprenderanno martedi'.
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