
L'uomo sul tetto della chiesa sconsacrata a Mantova
Mantova, 17 settembre 2015 - E' sceso dal tetto della chiesa sconsacrata dopo nove ore e una lunga trattativa con le forze dell’ordine l’uomo che protestava contro la giustizia in Italia. Martin Advinski 50 anni, di origini bulgare e residente nel Mantovano da 25 anni, ha accettato di interrompere la protesta, iniziata stamani poco dopo le 6. Dopo essere sceso spontaneamente, è stato prelevato alle 15 dai carabinieri e trasportato nella caserma del comando provinciale poco distante.
Nella notte l'uomo aveva appeso striscioni con le scritte 'Giustizia italiana=abuso di potere' e 'Presidente Berlusconi ha visto giusto'. Poi dopo le 8 è salito sul tetto e, con un megafono, ha detto di chiamarsi Pasquale, e in italiano (l'accento già tradiva l'origine straniera) ha spiegato i motivi del suo gesto alla piccola folla che si è radunata in strada: «Sono pronto a stare qui anche una settimana se serve. La mia è una protesta contro la giustizia italiana - ha detto - I magistrati ci portano via i soldi. Berlusconi è stato l'unico presidente eletto dal popolo». Poi si è seduto ed è rimasto in silenzio sul tetto. L'uomo, che da 25 anni risiede ad Ostiglia, nel mantovano, fino a due anni fa gestiva un night club a San Benedetto Po, andato distrutto da un incendio di origine dolosa. Non si capisce se la sua protesta di questa mattina sia legata a questo fatto di cronaca nera. Tutto intorno le forze dell'ordine sorvegliano la zona e tengono lontana la gente che si è radunata.