Segrate, 14 dicembre 2010 - Cinque colpi di pistola sparati nel vuoto, due ragazzi pestati selvaggiamente, baracche devastate a colpi di mazza. E’ stata un’aggressione violentissima quella andata in scena ieri mattina in un campo rom autorizzato di Redecesio, dove intorno alle 9 un commando di uomini a bordo di due furgoni e una Lancia Libra ha fatto irruzione all’improvviso per regolare dei conti lasciati in sospeso.

Tutto è iniziato domenica sera al campo nomadi di via Idro, che si trova oltre il confine con Milano, dove un gruppo di amici ha festeggiato fino a tarda notte tra fiumi di alcol. Qualche parola di troppo tra ubriachi e poi la prima lite, sedata immediatamente con l’arrivo dei carabinieri della stazione di Segrate e del personale sanitario del 118. Ubriachi, i feriti hanno rifiutato le cure e la situazione sembrava essersi calmata. Ma, questa mattina, è andato in scena il secondo atto di una tragedia annunciata. E con un tragico epilogo. Approfittando dell’assenza della maggior parte degli uomini, usciti dal campo per recarsi al lavoro, un gruppo di rom di via Idro hanno fatto irruzione nel campo di Redecesio, terrorizzando le donne e i bambini. Hanno devastato tutto a colpi di mazza, prendendo a botte i presenti.

Due ragazzi, pestati selvaggiamente, hanno riportato numerose contusioni e piccole ferite. Per sottolineare l’affronto subito la sera precedente, uno dei «giustizieri» ha estratto una pistola calibro 7.65, sparando 5 colpi che, fortunatamente, sono finiti nel vuoto senza ferire nessuno. Spaventata, una delle vittime è riuscita a telefonare al 112 per chiedere aiuto.

E’ bastata una manciata di minuti per fare arrivare sul posto una pattuglia dei carabinieri di Segrate ed è subito iniziato l’inseguimento di uno dei due furgoni, mentre l’altro si è dileguato. Braccati dai militari, i rom hanno abbandonato il furgone in mezzo ai campi, tentando la fuga a piedi, ma uno di loro è stato placcato dagli uomini dell’Arma che lo hanno arrestato con le accuse di resistenza pubblico ufficiale e danneggiamento, esplosioni pericolose e minacce in concorso. Si tratta di un rom italiano residente nel campo milanese di via Idro, il 36enne B.S. Gli altri hanno le ore contate. I carabinieri della Compagnia di San Donato hanno iniziato una ricerca su tutto il territorio per individuare i responsabili di questa folle vendetta.

Un episodio analogo era già avvenuto in estate nello stesso accampamento di Redecesio, in queste ore i militari stanno cercando, fra l’omertà generale, di ricostruire tutti i dettagli della vicenda che solo per miracolo non ha avuto tragiche conseguenze. Dopo questi due episodi di violenza, il campo è stato sgomberato ieri mattina: i mezzi dell’Amsa hanno ripulito la zona, mentre i nomadi sono stati allontanati dalle forze dell’ordine.