Segrate, 4 maggio 2011 - Cinquecentomila metri quadrati di verde pubblico, 1.500 appartamenti di lusso, scuole e servizi per la città. Sono i punti forti del progetto di recupero del Golfo Agricolo, un’area di 70 ettari destinata a diventare un nuovo quartiere residenziale immerso nel verde. Il Comitato contesta, il sindaco risponde. «Nessuno vuole cementificare il Golfo agricolo - dice Adriano Alessandrini -, puntiamo invece a realizzare un intervento di qualità. Non ci sarà nessuna rottura nell’equilibrio dei quartieri, ma completerà la città con servizi e una vasta area verde interamente pubblica».
Tremila cittadini hanno firmato per la salvaguardia del Golfo, qual è la sua risposta alla petizione popolare?
«Il recupero del Golfo andrà proprio nella direzione della salvaguardia del verde. Oggi, i terreni sono tutti privati e c’è un’unica stradina che viene utilizzata dalla gente per passeggiare. Tutto il resto non è usufruibile. Il nostro progetto vuole rendere pubblica tutta l’area, rendendola più bella da vivere. Questo progetto sarà proprio ciò che i cittadini chiedono».
Nel programma elettorale si puntava a costruire solo il 10% del Golfo, ora gli indici sono saliti al 30%. Perché questo cambiamento?
«Non è così. In quel 30% saranno conteggiati gli spazi verdi che non possono essere utilizzati dalla collettività, come gli spazi privati dei condomini, i giardini delle scuole, le strade e i servizi. In realtà, le case occuperanno solo il 10%. Il resto sarà trasformato in parco».
Cosa ne pensa della proposta di riattivare le coltivazioni di mais all’interno del Golfo?
«Non è una proposta realizzabile, non possiamo imporre ai privati quello che deve avvenire sui loro terreni. È invece possibile ragionare per riuscire a portare a casa il risultato migliore per la città, ovvero poche case di pregio e tanto verde al servizio dei segratesi».
Non sarebbe meglio attendere la vendita di tutti i cantieri aperti in città prima di sbloccare altri progetti?
«La domanda abitativa non è in calo. La gente riconosce la qualità della vita di Segrate e cerca di trasferirsi nella nostra città, lo dimostra il fatto che nonostante i prezzi alti l’attenzione continui a crescere. Solo l’intervento di Redecesio Nord va a rilento».
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