Segrate, 20 settembre 2011 - Nella terra dei vip, le notizie sul contributo di solidarietà rimbalzano contro un muro di gomma: sulla «tassa dei ricchi» nessuno si vuole sbilanciare. Eppure a qualcuno toccherà mettere mano al portafoglio, visto che Segrate è la terza città più ricca dell’hinterland, un’oasi felice che produce ogni anno oltre 750 milioni di euro di reddito. Le «enclave del benessere» sono a Milano Due e San Felice, i due quartieri dei vip. E, in cima alla lista dei segratesi eccellenti, non mancano i nomi noti. Vivono a Milano Due il leghista Renzo Bossi, figlio del leader Umberto, balzato agli onori della cronaca col soprannome de «il Trota», l’autrice della fortunata trasmissione televisiva Cotto e Mangiato Benedetta Parodi e il marito Fabio Caressa, telecronista di Sky Sport. Ma non solo.

Al Villaggio Ambrosiano è residente il noto conduttore televisivo Marco Balestri, mentre nel quartiere San Felice vivono Alfonso Signorini e Guido Carretto, direttore dei tempi d’oro di Novella Duemila. Infine, vive a Segrate anche il vip indiscusso del meteo, Mario Giuliacci. Molti di loro, probabilmente a fine anno dovranno mettere in conto il tanto discusso contributo di solidarietà, ovvero quella tassa ad hoc per i redditi annui che superano la soglia dei 300mila euro. Una norma che fa discutere i segratesi, molti dei quali contrari.

«Non sarà un grande contributo, sarebbe stato meglio evitarlo – dice Alessandro Fava - forse si poteva rincarare la dose per le persone molto ricche, una tassazione così bassa non servirà a nulla. Certo, sempre meglio della patrimoniale, perché in quel caso avrebbero colpito dei beni già tassati. Al posto di questo contributo di solidarietà, sarebbe stato meglio controllare la speculazione finanziaria e verificare quali sono i veri evasori». A Milano Due il benessere è palpabile: la ricchezza si vede dai dettagli, dal supermercato pieno di domestiche filippine ai superattici di lusso che fanno capolino tra il verde. «Non sono favorevole a questa nuova tassa – afferma Walter Bianco - avrei puntato verso il recupero dell’evasione fiscale, si tratta di cifre importanti. È una situazione devastante, tutto il resto sono manovre che aggiungono solo nuove tasse».

A livello nazionale, Segrate è al nono posto tra i Comuni più ricchi, ma balza in vetta alla classifica quando si parla di città con più di 20mila abitanti. «Il contributo di solidarietà non servirà a risolvere la crisi del Paese – afferma Tullio Vladovick - sono talmente poche le persone abbienti che dichiarano il reddito reale, da non portare nessun vantaggio alle casse dello Stato. Io sono per la patrimoniale, è sui beni posseduti che si misura il reale livello di ricchezza». E non è l’unico a pensarla così. «Spero che ci sia qualcuno a pagare – aggiunge Fabio Marabelli - non sono molto fiducioso». Il livello dei servizi è molto alto in questa landa dei vip, non ci sono marciapiedi dissestati o buche sulle strade, qui tutto è in ordine e pulito. «Ci vorrebbe un maggiore senso di responsabilità da parte della gente – dice Marcella Silvani- per uscire dalla crisi è necessario che ognuno di noi faccia un passo per aiutare il Paese. Non è più il momento di fare i furbi per non pagare le tasse, qui o ci salviamo insieme oppure finiamo tutti male». «Invece di una tassa per pochi, preferirei che tutti pagassero le imposte, in questo modo il Paese andrebbe meglio», conclude Giulia Rossi.