Segrate, 20 settembre 2011 - Una lettera del segretario cittadino del Pd, Dario Giove, per spiegare ai segratesi le ragioni di una scelta diventata impopolare, quella battaglia al fianco della maggioranza Pdl per portare a compimento il progetto del centro commerciale dell’ex dogana. Era il 2008 e l’uscita dalla Giunta della Lega - contraria al progetto - per fare posto ai Democratici fece rumore.

A distanza di tre anni ne fa ancora di più: perché alla luce dell’indagine della Procura di Monza si sono moltiplicati i sospetti che quella mossa fosse solo finalizzata all’approvazione del megastore firmato dal Gruppo Percassi, finanziatore di Fare Metropoli, l’assocazione fondata da Filippo Penati, ex presidente Pd della Provincia e illustre accusato nell’inchiesta ex Falck. Con lui e con altri nomi noti della politica di Sesto sul registro degli indagati è finito, per l’ipotesi di corruzione, Michele Molina, consulente del costruttore bergamasco. Ma sotto inchiesta c’è anche il sindaco Adriano Alessandrini.

Così, una volta per tutte, Giove prende carta e penna per fare chiarezza sulla condotta del suo partito all’epoca dei fatti. «La vicenda del centro commerciale di Segrate – spiega Giove - è stata lunga e articolata, stante il peso e la complessità del progetto. Oggi il centro commerciale è una realtà non in discussione, che ha destato grosse preoccupazioni, documentate da vari interventi del PD nell’ultimo anno, affinché l’operazione non si trasformasse in un disastro analogo a quello del quartiere Boffalora, lasciando Segrate con una ferita enorme nel proprio cuore, senza una viabilità di cui si parla da 20 anni e con una Cassanese che, in modo intempestivo, l’attuale sindaco ha reso comunale addossando ai cittadini gli oneri economici dei lavori recentemente svolti».

Nello stesso Pd segratese, in molti hanno lanciato accuse sulla scelta di entrare in giunta al fianco del Pdl. E le accuse riguardavano presunti ordini di scuderia arrivati dai vertici del partito, leggasi Penati. «Le dichiarazioni di alcune persone, relative a presunti illeciti penali commessi nel contesto del progetto del Centro Commerciale – continua Giove - non possono essere affrontate in altro modo che non sia quello di sollecitare queste persone a denunciare immediatamente alla magistratura persone e fatti a loro noti senza frapporre alcun indugio. Viceversa, si aggiungono solo voci ad un coro di perditempo». E la lettera prosegue: «La prospettiva che l’accordo appena siglato possa fare partire le attività relative al centro commerciale è in questo contesto, assolutamente positiva. Il nostro compito sarà di vigilare affinché tutto proceda in modo corretto».